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Scivolate leggendarie

Curling

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Distratti da inezie come il Covid, le bollette triplicate e il festival di Sanremo, gli italiani si sono dimenticati di scendere in piazza con trombe e putipù per celebrare l’epica medaglia d’oro nel doppio misto di curling, vinta alle olimpiadi invernali di Pechino dalla coppia Stefania Constantini e Amos Mosaner. Se non l’avessimo visto alle recenti olimpiadi invernali di Torino, non sapremmo neanche cos’è, il curling. È una specie di gioco a bocce su ghiaccio in cui le bocce sono pietre tonde e lisce col manico che ricordano le pentole a pressione. Il pallino è disegnato nel ghiaccio, e vince chi gli accosta più pentole, anche spingendo via quelle avversarie. Particolare curioso del gioco è che il compagno di chi ha tirato segue la ‘pentola’ con una scopa con la quale ramazza furiosamente il ghiaccio dietro e davanti per rallentare o accelerare il tiro. I nostri si sono aggiudicati l’oro vincendo 11 incontri su 11, contro Paesi in cui l’attenzione per il curling è ben più alta. Ecco le cifre: in Italia i tesserati sono appena 333. Il Canada ha più di 2 milioni di praticanti, gli States vantano oltre 20mila tesserati, e persino la piccola Scozia ne ha 15mila. Ma se questi sono i big, i nostri 333 sfigurano anche di fronte a Svizzera, Norvegia, Danimarca, Giappone, Germania e Finlandia, che ne hanno almeno 2000. Gli appassionati dicono che questo oro nel curling vale più di una medaglia, e che i due italiani hanno scritto una delle pagine più straordinarie della storia dello sport. Massimo rispetto, per carità. Purtroppo avevo finito l’orgoglio di giornata guardando in Tv papa Bergoglio, che fa anche rima. Però sono rimasto di ghiaccio, che col curling ci sta bene.

collino@cronacaqui.it
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