Cerca

Parabole discendenti

azienda automotive

Foto di repertorio (Depositphotos)

Fa impressione leggere che gli operai di Mirafiori hanno scritto una lettera all’AD di Stellantis, mister Tavares, per esporre le loro preoccupazioni sul futuro della fabbrica. Ci furono stagioni in cui le istanze operaie venivano portate avanti con cortei, blocchi, scioperi, picchettaggi, boicottaggi in catena. Ma erano i tempi in cui Torino era la fabbrica d’Italia, e Valletta andava in wagon lit ogni giovedì a Roma a dare disposizioni al governo. Quel che è successo dopo lo sappiamo, ed è inutile rivangare responsabilità, scelte dirigenziali sbagliate, opportunità perse. I numeri sono inesorabili: in trent’anni la produzione italiana di auto è scesa da quasi due milioni di auto a mezzo milione. Per Torino è stata una mazzata, perché la ‘feroce’ dava lavoro a decine di migliaia di persone, tra fabbriche e indotto. Professionalità preziose e introvabili si sono perse e non sarebbe facile recuperarle anche di fronte a una rifioritura, peraltro improbabile, del settore. Restano solo i ricordi. Le vie che si popolavano allo scadere dei turni di manòcia in bici con il “volpin” (la cartella della pietanziera e degli asciugamani con la testa della bottiglia di vino che sporgeva in avanti come il muso di un cane) appeso alla canna, e i balconi delle case popolari erano blu di “toni” (tute da lavoro) appesi ad asciugare. Restano le canzoni di Gipo e Balocco “chi a l’ha date sto coragi dë schiné un cap tornior ch’a l’è ‘l vanto dle oficine dla Fiat Mirafior”. Allora l'Avvocato basetta diceva che “quello che va bene pev la Fiat va bene pev l’Italia”. Invece è andato bene solo per gli Agnelli, che continuano a far soldi in Francia e Olanda mentre qui migliaia di attività chiudono. Così va il mondo.

collino@cronacaqui.it
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.