Trottava contromano in tangenziale

Uno dei personaggi del libro “La leggenda del pianista sull’oceano” di Baricco è il fuochista nero della nave, Danny Boodman, quello che trova il neonato abbandonato in una cassetta di limoni sopra il pianoforte del salone di prima classe e decide di adottarlo, chiamandolo “Novecento” come il secolo nascente.

Danny, per tenersi di buonumore, usava leggere gli strani nomi dei cavalli sui giornali ippici: lo facevano ridere fino alle lacrime. E non aveva torto: sentite qui un piccolo campione di nomi italiani: “Niente po’ po’ di meno che – Caramella – Un pugno di dollari – C’era una volta – Fa diesis – Ha da venire – L’infedeltà delusa – T’immagini – Vacci piano”.

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Ci pensavo cercando d’immaginare il nome del cavallo scappato ieri mattina dall’ippodromo di Agnano. Io l’ho battezzato “Papillon”, come il grande evaso di Charrière. Papillon era stufo di starsene nel box con Semola e Ullallah, sognava il mare, voleva galoppare sulla spiaggia e non sulla sabbia delle piste, forse aveva fiutato l’odore di prateria che il vento primaverile porta fino alle stalle dell’ippodromo.

Fatto sta che è scappato e, da furbo napoletano, ha infilato la tangenziale contromano, per non essere inseguito. Alle otto del mattino, poi, è sempre intasata, vanno tutti al passo, hanno il tempo di frenare (in questo caso di… palafrenare).

E ci stava quasi arrivando, Papillon, al mare: era già a Fuorigrotta, ma ormai tutti l’avevano filmato, mille chiamate l’avevano localizzato, è stato facile aspettarlo al varco fra una Panda e un Suv e mettergli la cavezza.

Adesso è già tornato al box e il proprietario, che non si era accorto di nulla, ringrazia. Ma chissà come avrà riso Danny Boodman dal paradiso della fantasia.