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BUONANOTTE
23 Aprile 2023 - 06:30
L’ente “Transparency International” misura la percezione della corruzione nel settore pubblico e nella politica in tutti i paesi del mondo basandosi sull’opinione di esperti. Assegna a ognuno un punteggio, da 0 per i Paesi più corrotti a 100 per quelli integerrimi.
Nella classifica del 2022 i Paesi meno corrotti sono Danimarca (90 punti) Finlandia e Nuova Zelanda (87). Bene anche Norvegia (84), Singapore e Olanda (80), Svezia (83), Svizzera (82), Germania (79), Regno Unito, Giappone e Belgio (73), Francia (72) e Austria (71). Appena sufficienti Israele (63 punti), Portogallo (63) e Spagna (62). In fondo, tra i Paesi più corrotti, troviamo invece Yemen (16), Venezuela (14) e Sud Sudan (13), Siria (13) e infine la Somalia (12).
E l’Italia? Eccola: con i suoi 56 punti è al 41° posto sui 180 paesi analizzati. In classe sarebbe un 5+. Sta al 17° posto tra i 27 Paesi Ue. Stupisce vedere che siamo più corrotti che in Bhutan, Botswana e Uruguay. Ma questa classifica serve solo a non indignarsi troppo per casi come quello della preside palermitana, nominata Cavaliere della Repubblica da Mattarella per “alti meriti nella lotta contro la corruzione e la mafia” e poi beccata dalle microspie dei caramba a portarsi a casa computer, televisori e persino cibi ottenuti dalla Ue taroccando i dati della scuola.
Come dire “succede anche in”. Ma che Slovenia (56 punti), Grecia (53), Croazia (50), Romania (46), Cina (45), Ungheria (42), India (40), Argentina e Brasile (38), Turchia (36), Iran (25) siano nazioni più corrotte di noi, non è che consoli. Perché i truschini della Politica e della Pubblica Amministrazione i bambini li ignorano, ma quelli della loro scuola li sanno. E li imparano.
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