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BUONANOTTE
01 Maggio 2023 - 06:26
Se c’era una possibilità che il Napoli non vincesse lo scudetto in anticipo ieri, essa si è avverata, secondo la più classica delle leggi di Murphy. Un tiraccio da fuori area (detto normalmente “tiro della domenica”) fatto da un giocatore della Salernitana in uno dei rarissimi momenti in cui la sua squadra metteva il naso oltre metà campo, si è infilato, imparabile, all’incrocio dei pali.
Pareggio. E tale è rimasto fino alla fine. Tutti i napoletani, quelli dentro lo stadio Maradona e quelli già in giro per la città bardati con sciarpe, bandiere, tricche ballacche, scetavajàsse e putipù, si sono dovuti ingoiare la pizza cruda.
D’accordo, la festa è solo rinviata di una settimana (ma non ricascate, vi prego, nello stesso insulto alle regole della scaramanzia), però ieri non era festa vera, nonostante il casino. Non si può godere in anticipo. Non si riesce a farlo con sincerità. Chi è onesto capisce che allora tanto valeva festeggiare anche prima, visto il vantaggio accumulato dal Napoli e le scarse probabilità statistiche che fosse raggiunto.
Ma giustamente i napoletani veraci non festeggiavano, anzi, non lo nominavano neanche, lo scudetto, perché avrebbe potuto “purtà scuorno”. Ma ieri no. Ieri ha prevalso la fazione della festa in anticipo. Hanno voluto addobbare la città, organizzare baldorie, prenotare locali, comprare botti, travestirsi, invadere la piazza.
E regolarmente, come avrebbe di certo previsto Totò, “o scuorno” si è verificato. Non sfidiamo la scaramanzia neanche qui al nord e la vanno a sfidare proprio sotto il Vesuvio? Sappiate essere napoletani veraci! Lo vincerete, ‘sto scudetto, ma state zitti e buoni fino alla certezza matematica.
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