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BUONANOTTE
12 Luglio 2023 - 06:30
E i ramassin rimangono sui rami a Saluzzo
Vogliamo parlare di ’conto vendita’? Le grandi firme, dopo aver sterminato i negozi con la grande distribuzione, li acquisiscono o li controllano. Direttamente con l’affido in franchising o indirettamente con la fornitura gratuita e il pagamento del solo venduto. È una formula che conviene a chi ha il negozio in buona posizione. Lo sanno bene i mobilieri, che vanno avanti così da anni, ma anche i panettieri senza forno e i ristoranti, che ricevono ogni mattina dai panifici industriali la quantità voluta di pane e restituiscono quello invenduto del giorno prima pagando la differenza.
In pratica l’onere del magazzino se lo assume il produttore. Anche nei mercati ortofrutticoli rionali c’è ormai questo sistema. Lo dimostra l’omologazione, cioè l’offerta di derrate identiche su quasi tutti i banchi e allo stesso prezzo. Una settimana ti tirano dietro i meloni gialli, la settimana dopo non ne trovi uno. Se boicottano i ramassin, tu non li vedi neanche. Perché dietro chi vende c’è un grossista che possiede più banchi; decide lui cosa far vendere e a quanto, dando una percentuale sul venduto e accollandosi gli avanzi. Idem nel settore dell’abbigliamento, dove le case o i distributori ’dotano’ le boutiques di una gamma di capi sulla cui scelta il negoziante ha poca voce in capitolo, ma in cambio ritirano l’invenduto.
Sta a lui decidere. Comprando (e pagando prima) quel che vuole avrebbe alti margini, ma anche alti costi di magazzino e alti rischi di rimanenze se sbaglia modelli, colori o taglie. Col “conto vendita” invece avrà minori margini, ma zero rimanenze. Il mercato ormai è così: controllato. La scelta? Sempre più scarsa ed eterodiretta. È buffo che in natura ci teniamo tanto alla biodiversità, e poi...
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