Cerca

LA RETTIFICA

Michelle Comi: "Non ho mai subito mobbing all'Irccs di Milano"

Michelle Comi: "Non ho mai subito mobbing all'Irccs di Milano"

Gentile Direttore Massimo Massano, Le scrivo in relazione all’articolo intitolato “Dal centro tumori all’hard su internet: «Onlyfans? Ha cambiato la mia vita”, a firma del giornalista Niccolò Dolce, pubblicato sul vostro sito internet in data 3 febbraio 2023 e reperibile al link Dal centro tumori all’hard su internet: «Onlyfans? Ha cambiato la mia vita» (cronacaqui.it), in merito al quale desidero fornire alcune precisazioni. Noto con dispiacere che l’articolo, nel riportare i fatti, presenta inesattezze e omissioni tali da suggestionare il lettore e ingenerare in lui l’erroneo convincimento che qualcuno tra i miei ex superiori o colleghi presso la Fondazione IRCCS – Istituto Nazionale dei Tumori di Milano abbia posto in essere nei miei confronti comportamenti aggressivi e persecutori generalmente riconducibili al fenomeno del “mobbing”. Mi riferisco in particolare al seguente passaggio: «Lavoravo all’Istituto per tumori di Milano come impiegata amministrativa, prendevo 1400 euro al mese. Avevo solo Instagram, eppure non ero ben vista al lavoro. Ero vittima di mobbing e le mie colleghe mi guardavano malissimo». In primo luogo, preciso che la decisione di lasciare il lavoro presso tale Istituto è dipesa da motivi personali, totalmente estranei all’attività da me successivamente intrapresa e all’apertura del mio canale OnlyFans, avvenuta tra l’altro solo alcuni mesi dopo il mio licenziamento. Tale circostanza era stata ben chiarita al giornalista, proprio al fine di non ingenerare alcuna polemica. In secondo luogo, tengo a precisare che nessuno tra i miei colleghi o superiori presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano ha mai posto in essere nei miei confronti comportamenti ostili, vessatori o persecutori riconducibili a “mobbing” o comunque minato, anche in minimo modo, la mia serenità sul posto di lavoro, né a causa delle immagini allora presenti sul mio profilo Instagram, né a causa di qualsiasi altra circostanza. Pertanto, quanto riportato nell’articolo, oltre a non corrispondere al vero, cagiona un danno alla mia persona, anche in considerazione della rapidità con cui tali dichiarazioni da me mai fatte sono state riportate da altri giornali on line. Mi riferisco in particolare agli articoli comparsi in data 7 febbraio 2023 sui siti di “Leggo”, “Il Mattino” e “Libero 24x7”. Infine, preciso che, proprio al fine di verificare la correttezza di quanto riportato, avevo invitato il giornalista a trasmettermi in anticipo il testo dell’intervista, ma noto con dispiacere che tale richiesta è rimasta inascoltata. Per tutte le ragioni di cui sopra, vi invito e diffido a provvedere, ai sensi dell’art. 8 Legge 47/1948, ad una immediata rettifica dei fatti, mediante la pubblicazione della presente lettera, con risalto analogo a quello riservato all’articolo a cui la richiesta di rettifica si riferisce. In caso contrario, provvederò a tutelare i miei interessi presso le opportune sedi giudiziarie. Cordiali Saluti, Michelle Comi

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.