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Torino, via Leoncavallo

Ladro sorpreso nell'asilo nido picchia gli agenti,
e viene arrestato per la nona volta

Tentato colpo al Camilla Ravera di Barriera di Milano. Il fermato ha 24 anni e 8 precedenti per furto e resistenza, 3 condanne, nonché un ordine di carcerazione

L'asilo nido Camilla Ravera

La struttura per l'infanzia di via Leoncavallo a Torino

Tornano i furti nelle scuole, istituti con poche risorse economiche e spesso bersaglio, a ondate, di ruberie (in questo caso tentata). Questa volta ha subito un’intrusione l’asilo nido Camilla Ravera di via Leoncavallo (Barriera di Milano) preso di mira nella notte del 6 aprile.

Il cortile del nido preso di mira dai ladri

Dopo avere sentito dei rumori, alcuni residenti hanno allertato la polizia municipale, che ha sorpreso dentro alla scuola, nella zona adibita a lavanderia e spogliatoio, un 24enne marocchino (con molti precedenti per furti) con una torcia in mano. Il giovane si stava aggirando alla ricerca di oggetti da portare via, computer, o soldi. Quando ha visto gli agenti, si è avventato contro di loro, colpendoli più volte e ferendone uno (in modo lieve). Anche nell’ufficio arrestati della municipale, il giovane ha dato in escandescenze aggrappandosi a una panca senza volerla lasciare e colpendo uomini e oggetti. Alla fine il ladro, che non è riuscito (a quanto pare) a rubare nulla all’interno del nido, è stato arrestato.

Difeso dall’avvocata Francesca D’Urzo, il 24enne, nonostante l’età, ha già molti precedenti: 8 denunce per furto e resistenza a pubblico ufficiale, 3 condanne per resistenza ed è destinatario di un ordine di carcerazione di 7 mesi di reclusione per oltraggio a pubblico ufficiale e tentata estorsione. «Sono entrato al nido per ripararmi dal freddo», si è difeso l’arrestato in udienza. Il gip non gli ha creduto e ha convalidato l’arresto perché è «pericoloso», recidivo e potrebbe commettere reati dello stesso tipo. Inoltre, sarebbe di un certo rilievo l'ammissione che l'arrestato avrebbe fatto in udienza: «Prendo droghe e psicofarmaci potenti, tutti insieme» sottolinea il gip, Luca Fidelio, nell'ordinanza, con cui indica agli operatori del carcere Lorusso e Cutugno di procedere a una visita psichiatrica nei confronti del giovane, per verificare se esistano problemi e nel caso procedere alle cure.

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