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IL RETROSCENA
05 Giugno 2023 - 06:30
L'autentico progetto delle 3 linee di metropolitana per Torino
Tre linee: la 1 da Mirafiori Nord a Lungo Stura Lazio, la 2 da Mirafiori Sud e arrivo a Vallette e Barriera Lanzo, e la 3 da corso Francia a piazza Vittorio.
Eccola qui la Torino super-servita dalla metropolitana, una città con un trasporto pubblico più efficiente che mai. Bello e impossibile, perché tutto questo è rimasto su una mappa. Sì, una mappa che adesso compie 60 anni, redatta nel 1963 dall’Atm, l’Azienda Torinese per la Mobilità poi assorbita da Gtt nel 2003.
GLI ANNI DEL BOOM
Torino, in quegli anni, viveva il boom economico e stava per toccare il milione e mezzo di abitanti. Nell’anno di Italia ‘61, Atm si è messa al lavoro e in due anni ha presentato il progetto, basato su tre linee sotterranee, su ferro. La prima linea andava dal fondo di corso Orbassano, oltre il Sanatorio, a Lungo Stura Lazio. Da una Fiat all’altra, insomma, attraversando il centro; la seconda linea era prevista da piazzale Caio Mario - dunque ancora Fiat - fino a piazza Stampalia, con una diramazione verso le Vallette; la terza, infine, da corso Marche a piazza Vittorio.
LA DOCCIA FREDDA
Tutto molto bello, poi nel 1964 la prima doccia fredda: la stretta creditizia, il giro di vite fiscale su vendite a rate e immatricolazioni di auto, e l'industria trainante cittadina è entrata in crisi; cassa integrazione in Fiat, licenziamenti nelle aziende dell'indotto, immigrati dal Sud che rientravano al loro paese o andavano in Lombardia. La popolazione ha iniziato a diminuire e anche il progetto ha subìto una battuta d'arresto, durata un triennio.Nel 1967 l'economia e l'industria dell'auto sembravano in ripresa, anche l'immigrazione e l'aumento di popolazione riprendevano; il progetto è tornato in auge, con l’istituzione di un’azienda ad hoc, la Società per la Metropolitana di Torino. Non più metro tutta su ferro, si era passati al tipo “parigino”, ferro e gomma. C’era pure un prototipo, con una pista di collaudo vicino a Chivasso. Ma già nel 1969, il famoso “autunno caldo” ha segnato un’altra battuta d'arresto, continuata nei tre anni dopo.
LA FINE DEL SOGNO
Nel 1973 la mazzata finale: la crisi petrolifera, l'austerità e le domeniche a piedi hanno messo fine definitivamente al sogno della “Grande Torino” metropoli internazionale. E il ribaltone politico del 1975, con l'avvento delle sinistre - da sempre critiche verso il piano - ha segnato la fine definitiva del progetto, con lo scioglimento della società. Addio dunque al sogno delle tre linee. Oggi, a distanza di 60 anni, ne abbiamo solo una, peraltro terminata due anni fa dopo lavori-lumaca.
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