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I tre documenti

Ecco i testamenti del Cav, nell'ultimo non c'è il figlio Luigi

Fininvest ai figli e poi una pioggia di milioni al fratello Paolo (100), a Marta Fascina (100) e a Dell'Utri (30)

Il documento

Il testamento del Cav

Tutto come annunciato, con un solo retroscena che riguarda Luigi, l’ultimo per data di nascita, dei figli del Cavaliere. Il suo nome non compare per esteso nelle disposizioni del terzo testamento, mentre c'è per la successione delle quote Fininvest. Quindi è da vedere se dovrà o meno partecipare ai lasciti previsti da papà Silvio. Nel testamento di Berlusconi si conferma il passaggio di potere all’interno del gruppo ai suoi figli Marina e Pier Silvio. I due eredi avranno il controllo della società con una quota del 53%, secondo quanto emerso dalla lettura del documento testamentario. Tale risultato rappresenta un significativo aumento rispetto alla precedente quota detenuta dai figli, che ammontava al 7,65% ciascuno. Il testamento, scritto personalmente da Berlusconi il 19 gennaio 2022 mentre si recava al San Raffaele, contiene anche una lettera indirizzata ai figli, in cui l’ex premier comunica le donazioni concesse al fratello Paolo, a Marta Fascina e a Marcello Dell’Utri.

Nella lettera si legge: «Cara Marina, Pier Silvio, Barbara ed Eleonora, sto andando al San Raffaele, se non dovessi tornare vi prego di prendere atto di quanto segue» e poi i ringraziamenti affettuosi del padre verso i figli. Curiosamente, come detto, nel testamento non viene menzionato Luigi, il figlio più giovane di Berlusconi, indicato da molti come l’erede politico del padre. La lettura del testamento è avvenuta nello studio del notaio Roveda, alla presenza di due testimoni: l’avvocato Luca Fossati, rappresentante di Marina e Pier Silvio, e l’avvocato Carlo Rimini, per i figli di secondo letto, Barbara, Eleonora e Luigi. Si apprende che gli eredi avrebbero assistito alla lettura del testamento tramite collegamento. Silvio Berlusconi deteneva, tramite le società “Holding Italiana Prima”, “Seconda”, “Terza” e “Ottava”, poco più del 61% di Fininvest, che a sua volta possiede oltre il 53% di Mondadori, circa il 50% di Mfe-MediaForEurope e il 30% di Banca Mediolanum. Il restante 40% circa, era suddiviso tra i cinque figli: Marina aveva il 7,65% di Fininvest tramite “Holding Italiana Quarta”, Pier Silvio possedeva il 7,65% attraverso “Holding Italiana Quinta”, mentre un ulteriore 21% era all’interno di “H14”, la holding paritetica dei tre figli nati dalla relazione con Veronica Lario. La volontà di Berlusconi di garantire la continuità aziendale è stata sottolineata ufficialmente da Fininvest dopo la sua morte, con il supporto di Fedele Confalonieri, storico amico di Berlusconi, che ha escluso «ripercussioni e sorprese» derivanti dal testamento. Si è appreso che presso lo studio del notaio Roveda di Milano sono depositati tre testamenti di Silvio Berlusconi. Il primo, datato 2 ottobre 2006, riguarda la destinazione della parte di eredità disponibile, divisa in parti uguali tra Marina e Pier Silvio, mentre la parte restante è suddivisa equamente trai cinque figli.

Il secondo testamento, del 5 ottobre 2020, include una donazione di 100 milioni di euro al fratello Paolo. Il terzo documento, sotto forma di lettera, risale al 19 gennaio 2022 e contiene ulteriori lasciti, come i 100 milioni di euro destinati a Marta Fascina e i 30 milioni di euro per Marcello Dell’Utri. Con la lettura del testamento, si è confermato il passaggio di potere all’interno del gruppo Fininvest ai figli di Silvio Berlusconi, Marina e Pier Silvio. La loro quota di controllo del 53% garantirà loro una significativa influenza sull’impero mediatico fondato dal padre. Questa successione si inserisce in un quadro più ampio, in cui Berlusconi ha cercato di garantire la continuità aziendale e la gestione familiare delle sue holding, con l’obiettivo di preservare il suo patrimonio e le sue creazioni imprenditoriali per le future generazioni. Nonostante l’assenza di menzione del figlio Luigi nel testamento, la lettura è stata condotta secondo la volontà di Berlusconi e senza sorprese.

ECCO CHI E' MARTA FASCINA

Marta Fascina è nata il 9 gennaio 1990, dunque è due anni più giovane del più piccolo dei figli di Silvio Berlusconi, Luigi, che è nato nel 1988. Il paese d’origine è Melito di Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, tuttavia Fascina è cresciuta a Portici, in provincia di Napoli e proprio a Napoli si è poi trasferita per diplomarsi. Si è laureata in Lettere e Filosofia a Roma. Collaborando con alcuni giornali, tra cui il Giornale edito proprio da Berlusconi, e lavorando anche come addetta stampa, Fascina è diventata giornalista. E’ approdata a Milano per lavorare come addetta stampa e specialista delle relazioni pubbliche per l’ufficio stampa del Milan.

E’ sempre stata tifosa della squadra rossonera ed è così riuscita anche a entrare nello staff e a conoscere Adriano Galliani. Proprio grazie all’ex amministratore delegato del Milan è entrata nel “cerchio magico” ed è così cominciata la sua avventura in Forza Italia. Marta Fascina ha aderito al Popolo delle Libertà e si è candidata la prima volta alle elezioni comunali di Portici del 2013, senza tuttavia essere eletta, poi, a novembre di quell’anno, vista la fine del PdL, ha aderito a Forza Italia. Alle elezioni politiche del 2018, grazie a Berlusconi, si è candidata alla Camera ed è stata eletta nel collegio Campania 1-01, prendendo il posto che sarebbe dovuto toccare a Nunzia De Girolamo.

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