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IL FATTO
01 Agosto 2023 - 07:00
Il gioco, the game. Così viene chiamata dai migranti la loro folle fuga verso la Francia. A volte può andar bene, altre no. Lo scorso venerdì eravamo con loro al rifugio Fraternità Massi di Oulx mentre infilavano gli scarponcini e i pail per attraversare le montagne a Claviere e riuscire a varcare i confini. Ma non tutti ce l’hanno fatta.
Lo sa bene don Luigi Chiampo, referente dell’associazione Talità Kum che, insieme agli operatori, gestisce il rifugio in questi giorni invaso da centinaia di persone provenienti dall’Africa e dall’Asia in fuga dai loro paesi. «Siamo sempre in emergenza, ospitiamo circa 80 persone, 30 in più della capienza ottimale, e il numero non scende perché una quarantina, circa la metà, torna qui dopo essere stata respinta dai gendarmi francesi che monitorano i confini con droni e pattugliamenti» spiega don Chiampo che in questi giorni ha visto l’ondata migratoria invadere il rifugio di Oulx.
Ben 180 migranti tutti insieme: 150 sono stati ospitati dal Fraternità Massi e una trentina dal centro della Croce Rossa di Bussoleno. «Vengono qui in treno, in FlixBus o a piedi dopo aver affrontato viaggi estenuanti dal Marocco, dalla Tunisia, dall’Africa subsaharina, dall’Afghanistan, dal Pakistan, dalla Siria, dall’Iran. Circa il 70% arriva in Italia con i barconi, rischiando la vita attraverso il Mediterraneo, e il 30% intraprende la lunga rotta balcanica. Ci sono tante donne con bambini al seguito e minori non accompagnati che vogliono raggiungere la Francia e l’Europa del Nord».
IL NOSTRO REPORTAGE CON LE STORIE DEI MIGRANTI ARRIVATI A OULX
Il timore però è che quella dei giorni scorsi sia soltanto l’inizio di un’ondata migratoria più massiccia, come testimoniano le parole del prefetto, Raffaele Ruberto, che parla ufficialmente di emergenza e che, a tal proposito, sta predisponendo, attraverso dei bandi, l’accoglienza per altri 2mila migranti.
Anche il rifugio di Oulx si sta preparando a contenere a flussi migratori in arrivo. «Mercoledì incontreremo i sindaci di Oulx e dei Comuni limitrofi per trovare degli accordi finalizzati all’accoglienza nell’ambito del progetto MigrAlp, stiamo pensando a nuove tende della protezione civile per ospitarli» spiega don Chiampo.
Nel frattempo i migranti vengono accolti nelle stanze della struttura di corso Ortigiara e nei container posti in giardino, con la collaborazione di varie associazioni, come Rainbow For Africa, e soprattutto con l’ausilio dei tanti volontari. «Qui nel rifugio gestito dalla nostra Fondazione Talità Kum ci sono due operatori fissi e circa 200 volontari e volontarie che a turno, insieme agli operatori, preparano pranzi, cene e letti per aiutare chi scappa da contesti difficili a realizzare i propri sogni».
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