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L'allarme

Altri 2mila profughi in arrivo a Torino e provincia

Il prefetto: «Stiamo aumentando i posti per contrastare l'emergenza migranti». E la Croce rossa prepara un nuovo centro d'accoglienza

Migranti profughi

L'ondata della scorsa notte a Oulx è solo l'inizio: presto potrebbero arrivare altri 2mila profughi. Non solo al rifugio Fraternità Massi, che ha dovuto accogliere 180 migranti in 24 ore, ma in tutti i centri di accoglienza di Torino e provincia. Che aumenteranno di numero e avranno più posti a disposizione.

A dirlo sono gli atti della Prefettura di Torino, confermati a voce dallo stesso prefetto, Raffaele Ruberto: «Stiamo vivendo una situazione di grande impegno con i migranti e non possiamo negare quanto sia gravoso: è ufficialmente un'emergenza a causa di tutti gli arrivi dell'ultimo periodo in Italia. E' poi prevista una redistribuzione fra le regioni e il Piemonte é una grande regione. Quindi riceveremo tante persone a Torino, che poi distribuiremo fra le altre province».

E' ufficialmente un'emergenza a causa di tutti gli arrivi dell'ultimo periodo in Italia

Il prefetto
Raffaele Ruberto

I numeri ufficiali, al momento, sono quelli dei quattro bandi lanciati dalla Prefettura nei giorni scorsi per trovare spazi adatti a diventare centri d'accoglienza. Si sono conclusi proprio ieri e, in tutto, puntano a offrire 4.495 posti a fronte di un costo di circa 35 euro a migrante (a carico dello Stato): «Siamo già a 4mila in questo momento ma il bando consente di aumentare i numeri del 50% - entra nel dettaglio Ruberto - Quindi abbiamo la possibilità di accogliere circa 2mila persone in più».

Tutto dipenderà dalla risposta ai bandi, per cui i tecnici della Prefettura stanno ancora lavorando: «Stanno aprendo le buste delle offerte in queste ore» comunica ancora il prefetto.

Ma è solo uno dei fronti su cui gli enti locali stanno lavorando per "tamponare" l'emergenza immigrazione, come dimostra anche l'allarme lanciato dal Comune di Torino sui minori non accompagnati.

La stessa Prefettura si è rivolta alle associazioni di categoria degli albergatori per trovarne di disponibili a farsi carico di parte dei nuovi arrivi. E si sta muovendo anche la Croce rossa, che già gestisce il centro di prima accoglienza a Settimo: «Stiamo lavorando a un hub aggiuntivo per la primissima accoglienza - comunica Giuseppe Vernero, presidente della Cri di Torino - Avrà 200-300 posti e offrirà ospitalità per 5-7 giorni, in modo da garantire visite e cure mediche in attesa che si liberino i posti nei centri di accoglienza».

Questa disponibilità della Croce rossa è figlia dell’accordo che il comitato nazionale ha stipulato con il Dipartimento Libertà civili e immigrazione del Ministero dell'Interno: «Stiamo ragionando sulla sede, ci sono diverse opzioni e siamo già in contatto con alcuni sindaci - conclude Vernero - Luogo e numero di posti dipendono dalla Prefettura, che dovrà dirci se dovremo concentrarci su adulti, famiglie o minori non accompagnati».

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