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L'ultimo legionario

Sepolto nel giorno del suo compleanno. Addio al "Rambo italiano"

Aldo Nebiolo, 92 anni, ha combattuto in Indocina ed è stato un eroe della Legione Straniera

Il legionario

Nebiolo ha combattuto in Indocina

Aldo Nebiolo è stato un eroe, un eroe di guerra. E’ deceduto alla veneranda età di 92 anni e i suoi funerali si celebrano oggi ad Asti, nel giorno del suo compleanno. Il Creatore a Nebiolo ha regalato, come spesso ripeteva l’ex legionario, settant’anni di vita: «Tutti i giorni durante la guerra di Indocina - diceva - marciavo sereno verso il fuoco nemico, convinto che mi avrebbero ucciso. Ma non è stato così e gli anni che sono venuti dopo sono stati un regalo». Aldo Nebiolo, come racconta Giuseppe Agosti, segretario dell’associazione degli ex legionari, «Si arruolò nella Legione Straniera a 19 anni. Un passo importante che ha segnato la sua vita di combattente, ispirato dal suo spirito di avventura e dalle letture di Emilio Salgari».

ALDO NEBIOLO

Una ferma di cinque anni (obbligatoria), tre dei quali trascorsi in prima linea nella guerra di Indocina e due come istruttore delle reclute in un campo, quello di Saidà, in Algeria. Un periodo, quello trascorso nelle retrovie, dovuto ad una ferita subìta sul campo di battaglia. Nel 1955 il congedo e il torinese Aldo Nebiolo comincia, «senza rimpianti e rimorsi», la sua vita da civile. Convola a giuste nozze, diventa padre di due figli e lavora per il resto della sua esistenza nel settore dell’impiantistica industriale e di riscaldamento, un’attività poi proseguita dal suo figlio maschio. Chi incontrava Nebiolo che dopo il matrimonio si era trasferito ad Asti con la famiglia, non immaginava di trovarsi al cospetto di un autentico eroe di guerra; aggiunge Agosti: «Per mettere a fuoco in modo autentico chi è stato Agosti per la Legione Straniera, ricordo solo che gli sono state conferite quattro Croci di Guerra (Toe in termine tecnico, secondo le regole di ingaggio della Legione Straniera di Francia) per meriti in combattimento e, dopo il congedo, anche la “Medaglia Militare”, massima onorificenza per il coraggio mostrato al fronte, istituita da Napoleone III. Nel corso degli anni è poi stato nominato Cavaliere e Ufficiale di Legion d’Onore. Cosa vuole che le dica per cercare di farmi comprendere... Lei ha presente Rambo? Bene, Nebiolo era come lui, solo che la sua vita non era un film. Anche se sulla sua vita si potrebbe davvero girare un film».

ALDO NEBIOLO SOTTO LE ARMI

Anche i gradi Nebiolo se lì è conquistati sul campo: da militar soldato della Legione, a caporale, poi caporal maggiore e, infine, sergente istruttore. Una carriera pressoché unica per un legionario non di sangue francese. Del suo passato Nebiolo avrebbe potuto vantarsene in ogni occasione, ma evitava di porre se stesso e i suoi eroici trascorsi al centro dell’attenzione. Solo ultimamente aveva accettato di partecipare ad un paio di conferenze dove aveva parlato della saguinosa guerra in Indocina, dove sono morti sotto il fuoco nemico 12mila legionari. Ricordava anche la strenua resistenza del suo battaglione, ormai decimato (erano rimasti una ventina di soldati) e accerchiato. Allora sì che Nebiolo aveva visto la morte in faccia, senza immaginare che la sua vita sarebbe proseguita per altri settant’anni con «onore e fedeltà», così come recita il motto dei «Legionari per un giorno, Legionari per sempre».

ALDO NEBIOLO AD UNA CONFERENZA

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