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A Valgera, tra Torino e Asti

Dopo sette giorni di agonia è morto il bimbo caduto in piscina. Donati gli organi

E' il quarto incidente mortale in pochi mesi avvenuto in piscine private. Le vittime avevano tutte due anni. Oggi l'autopsia sul piccolo Matteo

L'intervento

Foto di repertorio

Non ce l’ha fatta Matteo, il bimbo di 2 anni che era caduto in una piscina a Valgera, frazione di Asti, lo scorso lunedì. Le sue condizioni erano apparse molto gravi fin da subito. Il piccolo, assieme al fratello più grande, stava giocando a casa dei nonni in una piccola piscina montata in giardino, quando la nonna lo ha trovato riverso con la faccia in acqua, privo di sensi, e ha dato l’allarme. Nonostante l’intervento di medico e infermiere sul posto e successivamente dai medici dell’ospedale , il piccolo non ha mai ripreso conoscenza. I genitori del bimbo, che era ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Regina Margherita di Torino, hanno dato il consenso al trapianto degli organi. Sul posto, il giorno dell'incidente, oltre ai sanitari che avevano provveduto a soccorrere la vittima, era intervenuta anche la polizia con alcune pattuglie. La dinamica di quanto accaduto è ancora in fase di accertamento. Secondo le prime ipotesi, si sarebbe trattato di un malore o di un incidente. La famiglia ha donato gli organi del piccolo Matteo, per salvare altre vite.

Non è la prima volta, purtroppo, che nel corso di questa estate giungono notizie di incidenti simili che coinvolgono bambini anche molto piccoli. Nel mese di giugno un bambino di due anni di None, si chiamava Santiago, era deceduto dopo essere caduto nella piscina del giardino di casa. Ricoverato in gravissime condizioni al Regina Margherita, era morto due giorni dopo. Il piccolo era stato ritrovato intorno alle 17 di domenica 18 giugno, privo di conoscenza, mentre galleggiava a faccia in giù nella piscina piena d’acqua in Cascina Sordina, alla periferia di None. Era in corso una festa con altri compagni d’asilo. Santiago si sarebbe sporto per prendere delle paperelle di plastica.

Pochi attimi che, purtroppo, si sono rivelati fatali per il piccolo. Mamma e papà hanno immediatamente tratto fuori dall’acqua il figlio e hanno chiamato il 118 e, quando medici e infermieri sono arrivati sul posto, hanno rianimato il piccolo paziente, il cui cuore aveva cessato di battere. Santiago era stato ricoverato in rianimazione, intubato e sedato in condizioni disperate. Due giorni dopo, la ferale notizia. E solo qualche settimana fa un altro drammatico incidente, nel Vicentino dove un bambino di due anni purtroppo non ce l’ha fatta. Secondo le prime ricostruzioni il piccolo sarebbe sfuggito alla vigilanza del nonno che si era addormentato e sarebbe finito nella piscina di casa, dove poi è annegato. Incidente simile, sempre mortale, a Lecce, dove un altro bimbo, anche lui di due anni è annegato nella piscina di casa dei nonni.

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