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IL REPORTAGE TRA I BANCHI DI MERCATI E SUPERMARKET
13 Agosto 2023 - 08:00
Ferragosto quanto mi costi? La risposta è: una fortuna. I prezzi dei prodotti alimentari continuano a crescere a dismisura. I numeri che si leggono sui cartelli di banchi o sugli scaffali sono praticamente raddoppiati rispetto a qualche mese fa ed è chiaro che qualcuno ci specula. Anche perché l’inflazione sta scendendo e stando alle dichiarazioni del Caat il valore della frutta e della verdura è rientrato nei ranghi. Eppure facendo un giro tra i mercati rionali e nei supermercati è quasi impossibile trovare prodotti ortofrutticoli sotto i 2 euro al chilo.
Frutta e verdura valgono oro
La consueta grigliata di Ferragosto quest’anno sarà dunque cara e salata. Per una braciola di maiale e spiedini si spendono in media 10 al chilo e per una costata ce ne vogliono 32. Ovviamente il prezzo varia in base alla qualità. Ma è il costo della verdura, della frutta e dei condimenti a rappresentare una vera e propria “stangata”. Soprattutto se si pensa a quanto si spendeva per fare la spesa due anni fa: quasi la metà.
Al mercato di piazza Madama Cristina a San Salvario i prezzi sono davvero alle stelle. Qui le pesche e i pomodori non vengono vendute a meno di 3 euro al chilo, 3,50 i cuore di bue, le melanzane e le albicocche, i peperoni e i meloni di stagione costano 4 euro, ce ne vogliono ben 5 per le zucchine e le ciliegie, e si arriva addirittura a 8 per i kiwi.
«Con questi prezzi siamo in seria difficoltà, ormai sono settimane che tutto costa una fortuna, qualcuno deve fare qualcosa» sbottano alcuni residenti di San Salvario indignati. «Mangiamo di meno, è ora che inizi la dieta» ironizza Giuseppe con il sacchetto della spesa mezzo vuoto. Anche nei supermercati i prezzi degli alimentari sono insostenibili.
Prezzi al raddoppio anche nei supermercati
Al Pam di via Bogino ad esempio i pomodori costoluto e cuore di bue costano 4 euro al chilo, stesso prezzo per l’uva, le pesche e le susine. L’insalata gentile vale 3 euro, i mandarini 3,50 e i kiwi hayward vengono venduti a 6 euro.
«Sta aumentando tutto - sottolinea Francesco, il responsabile del supermercato -, l’olio di oliva semplice Bertolli da 4,99 è passato a 9,25, l’olio di semi da 2 a 4 euro, lo zucchero da 0.99 a 1.70. Per non parlare degli aumenti del riso e della pasta». «Rispetto all’anno scorso - quantifica Francesco - i prezzi di alcuni prodotti sono raddoppiati e in media i rincari sono di circa il 50%. Ma sono aumenti generali che interessano tutta l’Italia». «E’ pazzesco - commenta una cliente scuotendo la testa -, eppure la gente sta zitta».
Lo zucchero al +60%
Tali prezzi non sembrano essere giustificati considerando che l’inflazione sta scendendo: dal +7,6% di maggio al +6,4% di giugno sino al +5,7% di luglio (dati Istat). Ma i rincari per i prodotti alimentari viaggiano sempre a doppia cifra: +10,7%. Una percentuale ben più ampia se si fanno i conti rispetto al 2021 quando la corsa dei prezzi è effettivamente iniziata. Il prezzo dello zucchero ad esempio è salito fino al 60%, a seguire il riso a +50%, gli oli alimentari (+40,9%), il latte conservato (+38,6%), la margarina (+38%), l’olio di oliva (+37%), la pasta secca e fresca (+35,5%) il burro (+35,5%), i pomodori (+34,7%).
Aumenta tutto
Ad essere aumentati nell’ultimo periodo sono poi, com’è noto, i voli aerei che, rispetto al 2021, sono triplicati (+201,1%). Le voci legate all’energia rispetto a giugno hanno fatto registrare un calo rispetto al mese precedente, -9% sul mercato libero. non un granché considerando gli aumenti degli ultimi 24 mesi che hanno visto l’energia elettrica segnare un +12%, il gas il +75,6% e gli altri carburanti un +24%.
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