Cerca

In Abruzzo

L'orsa Amarena uccisa a fucilate: ora sono a rischio i cuccioli

L’uomo che ha sparato è stato identificato dai Guardiaparco

L'orsa Amarena con i suoi cuccioli in una foto pubblicata su Fecebook dal parco

L'orsa Amarena con i suoi cuccioli in una foto pubblicata su Fecebook dal parco

Alle 23 circa di ieri sera l’Orsa Amarena è stata colpita da una fucilata alla periferia di San Benedetto dei Marsi, fuori dal Parco e dall’Area Contigua. La notizia è stata diffusa dal canale Facebook del Parco. Sul posto sono intervenute le Guardie del Parco, in servizio di sorveglianza, vista l’area in cui Amarena era scesa coi suoi cuccioli. E' intervenuto il veterinario con la squadra di pronto intervento, che però ha potuto accertare solo la morte dell’orso vista la gravità della ferita. L’uomo che ha sparato è stato identificato dai Guardiaparco e poi sottoposto ai rilievi a cura dei carabinieri della locale stazione, intervenuti a seguito della chiamata dei Guardiaparco.

"L’episodio è un fatto gravissimo, che arreca un danno enorme alla popolazione che conta una sessantina di esemplari, colpendo una delle femmine più prolifiche della storia del Parco", si legge sul profilo social del Parco. "Ovviamente non esistono motivazioni di nessuna ragione per giustificare l’episodio visto che Amarena, pur arrecando danni ad attività agricole e zootecniche, sempre e comunque indennizzati dal Parco anche fuori dai confini dell’Area Contigua, non aveva mai creato alcun tipo di problema all’uomo".

Ieri sera intorno alle 23 un allevatore e cacciatore di 56 anni ha ucciso a fucilate a San Benedetto dei Marsi (L’Aquila) l’orsa Amarena (F17). I cuccioli che erano con lei sono fuggiti. Dal 2010 al 2023 sono già quindici gli esemplari di orsi uccisi in centro Italia, tre nel territorio dei parchi del centro Abruzzo. Nell’infografica GEA la cronaca di quanto è successo.

Il presidente della Regione: "Ci costituiremo parte civile" 

"L'uccisione a colpi di fucile dell'orsa Amarena rappresenta un atto gravissimo nei confronti dell'intera Regione che lascia dolore e rabbia per un gesto incomprensibile. In tutti questi anni le comunità fuori e dentro ai parchi hanno sempre dimostrato di saper convivere con gli orsi senza mai interferire con le loro abitudini. Mai un orso ha rappresentato in Abruzzo un qualunque pericolo per l’uomo, neanche quando si è trovato a frequentare i centri abitati. Sono pronto a costituire la Regione come parte civile contro questo delinquente per tutelare l’immagine e l’onorabilità della nostra gente". Lo scrive sui social il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.

Nell’infografica GEA è tracciato un identikit di Amarena (F17), l’orsa uccisa ieri sera a San Benedetto dei Marsi (L’Aquila). L’età approssimativa era di 9 anni, mentre il nome le venne dato perché era ghiotta di ciliegie. Nella sua vita ha partorito diverse volte, almeno 4 cuccioli nel 2020 e altri due quest’anno.

L'Enpa: "Abbiamo presentato una denuncia"

 “L’uccisione dell’orsa Amarena è un fatto di una gravità inaudita che ci riempie di dolore. L’uccisione a fucilate di un’orsa buonissima, amata da tutta la popolazione va purtroppo inserita in una stagione di odio e di paura ingiustificata contro i grandi carnivori, fomentata da certa politica, che attraversa incredibilmente il Paese da nord a sud”. Lo ha dichiarato Carla Rocchi, Presidente Nazionale dell’Enpa. “Amarena era un simbolo – ha aggiunto Rocchi – un’orsa accettata da tutta la comunità del Parco, un esempio di sana e rispettosa convivenza tra uomo e animali selvatici. Una mamma, tra l’altro, con cuccioli. Contro l’autore di questo terribile biocidio Enpa presenterà questa mattina denuncia per uccisione di animali e si costituirà parte civile chiedendo il massimo della pena. Ma occorre rendere adeguata ai tempi la norma sul bracconaggio: le pene per i bracconieri sono insufficienti. Per questa ragione occorre immediatamente mettere mano alla norma e inasprire le pene: il bracconaggio deve diventare un delitto e prevedere sicuramente il carcere.”

Amarena (F17), uccisa ieri sera a San Benedetto dei Marsi (L’Aquila), era un esemplare di orso marsicano, una specie diffusa nell’Appennino centrale. Come riferisce il Parco nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise e riportato nell’infografica GEA, il maschio adulto di questa specie può arrivare a pesare 230 kg e ogni giorno ha bisogno di 40 kg di cibo. È un orso solitario che si muove prevalentemente dal crepuscolo e resta in letargo per sei mesi.

Amarena (F17), uccisa ieri sera a San Benedetto dei Marsi (L’Aquila), era un esemplare di orso marsicano, una specie diffusa nell’Appennino centrale. Come riferisce il Parco nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise e riportato nell’infografica GEA, il maschio adulto di questa specie può arrivare a pesare 230 kg e ogni giorno ha bisogno di 40 kg di cibo. È un orso solitario che si muove prevalentemente dal crepuscolo e resta in letargo per sei mesi.

Il Wwf: "Ora sono a rischio i cuccioli"

“Una notizia terribile e un evento che rischiano di vanificare gli sforzi per la conservazione dell’orso bruno marsicano, il plantigrado più raro d’Europa. La notizia dell’uccisione di Amarena, orsa diventata suo malgrado prima star dei social e oggi simbolo della violenza insensata con cui qualcuno si rapporta alla natura, rappresenta un duro colpo per le speranze di sopravvivenza dell’orso in Appennino”. Lo scrive il Wwf in una nota, sottolineando che “quest’estate Amarena era stata avvistata e ripresa con due cuccioli dell’anno, ad oggi non ancora autosufficienti e il cui destino è dunque a forte rischio (i cuccioli di orso restano generalmente circa un anno e mezzo con la madre). Per questo il Parco si è già attivato per la loro ricerca ma non sarà facile ottenere risultati”. “Oggi ad essere uccisa da un colpo di fucile e dall’ignoranza è una delle femmine di orso più prolifiche della storia recente della residua popolazione di orso marsicano. Un’orsa confidente, ma del tutto pacifica, Amarena era entrata nell’immaginario collettivo ed era divenuta orgoglio di una terra che ha nell’orso un simbolo della sua natura e della ricchezza del suo territorio”, precisa il Wwf.

Nel notiziario NaturaProtetta 'Speciale orso' diffuso nell'estate 2022 dal Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, sono stati monitorati gli esemplari di femmine e cuccioli di orso sul territorio a cavallo tra Abruzzo, Lazio e Molise. I numeri più consistenti sono quelli delle femmine adulte riproduttive, contate in numero di 19 al 2019 e scese a 14 nel 2021. I cuccioli nati nel 2021 sono stati 7, mentre le madri con cuccioli erano 3 sempre nello stesso anno. Nell'infografica GEA l'andamento negli anni.

Nel notiziario NaturaProtetta 'Speciale orso' diffuso nell'estate 2022 dal Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, sono stati monitorati gli esemplari di femmine e cuccioli di orso sul territorio a cavallo tra Abruzzo, Lazio e Molise. I numeri più consistenti sono quelli delle femmine adulte riproduttive, contate in numero di 19 al 2019 e scese a 14 nel 2021. I cuccioli nati nel 2021 sono stati 7, mentre le madri con cuccioli erano 3 sempre nello stesso anno. Nell'infografica GEA l'andamento negli anni.

 “È necessario che le indagini di magistratura e forze dell’ordine accertino rapidamente come si sono svolti i fatti.  Nel nostro Paese, purtroppo, le leggi non sono idonee a punire in maniera adeguata i responsabili di gesti tanto efferati, e anche quelle esistenti non vengono quasi mai applicate rigorosamente. È tempo di adeguare l’efficacia del sistema sanzionatorio e di investire sulla vigilanza del territorio in funzione preventiva e repressiva.  Il Wwf che sta lavorando con forza per  la conservazione di questa popolazione unica al mondo, attraverso la campagna Orso 2x50, la sua Oasi delle Gole del Sagittario ad Anversa degli Abruzzi e il Progetto Life Arcprom, intende costituirsi parte civile”, aggiunge l'associazione.

Secondo il Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, esistono otto specie di orsi nel mondo. Sei specie sono probabilmente in declino, mentre due hanno popolazioni stabili. Le informazioni sullo stato delle popolazioni degli orsi e sul loro habitat sono frammentarie. Si tratta dell'orso bruno, dell'orso polare, di quello dal collare, dell'orso nero, dell'orso malese, dell'orso labiato, di quello dagli occhiali e del panda gigante. Nell'infografica GEA le aree del mondo in cui sono presenti le otto specie, prevalentemente nell'emisfero boreale.

Secondo il Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, esistono otto specie di orsi nel mondo. Sei specie sono probabilmente in declino, mentre due hanno popolazioni stabili. Le informazioni sullo stato delle popolazioni degli orsi e sul loro habitat sono frammentarie. Si tratta dell'orso bruno, dell'orso polare, di quello dal collare, dell'orso nero, dell'orso malese, dell'orso labiato, di quello dagli occhiali e del panda gigante. Nell'infografica GEA le aree del mondo in cui sono presenti le otto specie, prevalentemente nell'emisfero boreale.

Questo drammatico atto di bracconaggio è anche conseguenza di un’azione sistematica di disinformazione che riguarda la convivenza tra uomo e grandi carnivori e più in generale tra uomo e natura”, dichiara Luciano Di Tizio, presidente del Wwf Italia, che aggiunge: "Siamo di fronte ad un’operazione che sta entrando sempre più spesso nell’arena della propaganda politica, con tutte le distorsioni che ne conseguono. Oltre a quelle dell’autore di questo atto è dunque necessario individuare anche le responsabilità di chi, quotidianamente, in settori del mondo politico, venatorio e agricolo, alimenta irresponsabilmente e strumentalmente sentimenti di paura e giustifica o istiga all’uso del fucile come unica soluzione. Dobbiamo reagire a tutto questo e lanciamo un appello affinché tutti gli amanti della natura e della convivenza tra attività umane e fauna selvatica si diano appuntamento già la prossima settimana nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise per ribadire la necessità di tutelare il nostro straordinario patrimonio di biodiversità”.

Opinione pubblica indignata in Italia per l’abbattimento ieri sera dell’orsa Amarena (F17) a San Benedetto dei Marsi (L’Aquila). Secondo il Mase (Ministero dell'ambiente) e Federparchi l'orso marsicano, come quello bruno alpino, rientra infatti tra le specie protette in Italia. Secondo il Mase in Italia le specie protette sono 57.422, 1.254 vertebrati e 56.168 invertebrati. Su 118 mammiferi 93 sono tutelati, mentre su 473 specie di uccelli ne sono tutelate 467. Nell'infografica GEA i numeri delle specie protette.

Il ministro Pichetto: “Episodio Grave, è necessario fare chiarezza”

“L’uccisione di una femmina di orso marsicano rappresenta un episodio grave, sui cui è doveroso fare quanto prima chiarezza. Sono in costante contatto con tutti i soggetti istituzionali che in queste ore lavorano per far luce sulla vicenda: è necessario adesso il massimo coordinamento tra Ministero, regioni, Ente Parco, ISPRA, CUFA, sindaci e prefetti. Il nostro impegno è rivolto anche alla protezione dei cuccioli dell’orsa, facendo di tutto affinché possano restare in libertà. Invito infine a moltiplicare l’impegno nell’osservare comportamenti corretti per prevenire ogni possibile conflitto tra gli animali e le persone”. Lo afferma il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, con riferimento all’uccisione dell’orsa Amarena a San Benedetto dei Marsi, in provincia de L’Aquila.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.