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Trasporti

Varata la legge per far circolare i vecchi bus euro 3 e 4 anche se inquinano e a volte vanno a fuoco

L'unica soluzione per garantire il trasporto pubblico fino all'arrivo dei nuovi mezzi (nel 2024 ?) ed evitare i ricorsi dei proprietari di auto euro 3 e 4 costretti a tenere le vetture in garage

Il bus

Un pullman a fuoco

La morale è quella che bisogna celebrare le nozze con i fichi secchi. E i fichi sono decine di autobus dei trasporti urbani ed extraurbani datati di anni, euro 3 e 4. Autobus che inquinano e che potrebbero essere pericolosi, nonostante le continue manutenzioni. Le nozze, invece sono rappresentate dal sistema dei trasporti piemontesi. Ieri la maggioranza regionale, attraverso il varo di una legge di soli 3 articoli, ha stabilito che questi vecchi mezzi possano circolare anche quest’anno, almeno fino a quando i sistemi Mov-In installati lo permetteranno e saranno poi sostituiti da quelli nuovi. Levata di scudi da parte delle opposizioni, da Pd, sinistra e M5s.

Il concetto ripetuto è pressoché questo: «Non si può vietare al privato di usare un’auto perché vecchia, infischiarsene dei mezzi pubblici. Con i Mov-in sui bus, considerando l’uso giornaliero dei mezzi, questi saranno costretti a fermarsi molto presto e chissà quando arriveranno quelli nuovi, perché l’assessorato non ha attuato una politica di programmazione». L’assessore ai trasporti Marco Gabusi ha risposto sostenendo che i bus nuovi arriveranno nel 2024, che è vero che ci sono stati ritardi («basti solo pensare agli stop delle attività produttive durante la pandemia»), ma che se si vuole che il sistema trasporti non vada in tilt, specie in un periodo delicato come quello autunnale, non c’è altro da fare che far circolare i vecchi pullman. Naturalmente raccomandandosi a San Cristoforo (che è il patrono di quelli che hanno a che fare con il trasporto, come barcaioli, pellegrini, pendolari, viandanti, viaggiatori, facchini, ferrovieri, autieri), perché non succedano incidenti, come invece accaduto negli anni scorsi quando alcuni bus di Gtt, carichi di studenti, hanno preso fuoco.

L'ASSESSORE MARCO GABUSI

L’ordine del giorno si è reso necessario per due motivi: garantire il trasporto, ma impedire anche che la circolazione pubblica operi al di fuori della legge, così da evitare una serie infinita di cause e ricorsi da parte di cittadini e associazioni. C’è poi il discorso della programmazione insufficiente, per certi versi ammessa da parte della maggioranza che, però, con l’intervento del consigliere Paolo Ruzzola di Forza Italia, ha puntualizzato: «Una programmazione seria di un piano trasporti non si può progettare e attuare in pochi anni, specie come questi ultimi quando c’è stato lo stop per il Covid. Ma prima di noi al governo, quando cioè questa programmazione doveva essere avviata, c’erano coloro che ora siedono sui banche dell’opposizione, e non mi risulta che in materia abbiano fatto molto». Insomma, a guardare da una parte o a guardare dall’altra, responsabilità se ne possono imputare un po’ a tutti. Dunque, altro non resta che celebrare queste nozze con i fichi secchi.

PAOLO RUZZOLA

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