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LA STORIA
29 Ottobre 2023 - 15:22
Un anziano della provincia di Torino salvato in Israele da un’emorragia cerebrale è rientrato in Italia, questa mattina, con un volo di Stato e il “trasporto sanitario protetto” organizzato dall’Azienda Zero della Regione Piemonte. L’uomo un ottantasettenne residente a Caselle si trovava in visita turistica a Gerusalemme ma, due settimane fa, era stato ricoverato presso l’Ospedale Shaare Zedek della capitale per un’emorragia cerebrale causata dalla rottura di un aneurisma cerebrale: immediatamente trattato con un intervento neuroradiologico per via endovascolare di chiusura dell’aneurisma e posizionamento di derivazione spinale esterna, successivamente rimossa, si trovava comunque in condizioni troppo gravi per affrontare il viaggio di ritorno in Italia con un volo civile. Così la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha attivato Azienda Sanitaria Zero della Regione Piemonte che, con il supporto di un volo di Stato Militare a scopo umanitario e grazie all’intervento del dottor Alessandro Tutino, Console aggiunto del Consolato d’Italia a Gerusalemme, ha organizzato il trasferimento del paziente presso la Terapia Intensiva dell’Ospedale San Giovanni Bosco. ll commissario di Azienda Zero e direttore generale dell’Asl Città di Torino, Carlo Picco, ha seguito direttamente tutte le fasi organizzative della missione.
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L’équipe medica e infermieristica di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale San Giovanni Bosco, formata dal dottor Marco Vergano (medico Anestesista e Rianimatore) e dalla dottoressa Nicole Cravero, guidata dal direttore sanitario di Azienda Zero, Gianluca Ghiselli, sono partiti domenica mattina all’alba da Roma con un volo di Stato, insieme all’équipe sanitaria dell’Aeronautica Militare, per Tel Aviv.
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Nel frattempo, all’Ospedale San Giovanni Bosco il dottor Sergio Livigni aveva predisposto tutte le operazioni necessarie per la presa in carico del paziente che, trasportato in ambulanza dall’Ospedale di Gerusalemme all’Aeroporto di Tel Aviv, veniva trasferito sull’aereo Falcon 50 dell’Aeronautica Militare, che alle 12,30 è ripartito verso Torino dove ad attenderlo c’era un’ambulanza, appositamente attrezzata, per il trasferimento in ospedale. I medici di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale San Giovanni Bosco, insieme alla psicologa, Alessandra Boratti, avevano accolto i famigliari del pazienti informandoli sulle condizioni cliniche prima che venisse ricoverato in terapia intensiva e stabilizzato dal punto di vista cardiocircolatorio.

«La missione ha evidenziato le ottime capacità di risposta di Azienda Sanitaria Zero nell’affrontare situazione di emergenza-urgenza anche in zone ad alto rischio - spiega il dottor Carlo Picco -. Mi preme ringraziare quanti si sono adoperati per garantire il rientro in sicurezza del paziente, frutto di un grande lavoro di squadra che ha visto coinvolti la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha reso disponibile il velivolo per esigenza di trasporto umanitario, l’Aeronautica Militare, l’Aeroporto di Torino e tutta l’équipe medicosanitaria di Azienda Zero e Asl Città di Torino, che è intervenuta nelle operazioni e che ha dato, senza esitazioni, la propria disponibilità ad andare in un luogo di guerra, per riportare in patria un cittadino Italiano».
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