Preso a calci e pugni da due rapinatori, arrestato un libico

Ennesima violenta aggressione nelle zone della movida torinese. Questa volta, a farne le spese è stato un 30enne che è finito in ospedale dopo essere stato preso a calci e pugni per aver tentato di resistere a una rapina.

E' successo la scorsa notte, all'incirca alle 2, in via Matteo Pescatore, dove due rapinatori hanno avvicinato la vittima, un 30enne di Torino, con una scusa. I due banditi, nel giro di pochi secondi, sono passati dalle parole alle vie di fatto, mostrando il proprio vero obiettivo: la collanina in oro che il giovane portava al collo. I due hanno tentato di strappargliela, riuscendoci ma solo in un primo momento. Il 30enne infatti ha avuto la prontezza di riflessi per reagire e riprendersi il maltolto. Un gesto che però ha pagato caro: i due lo hanno scaraventato a terra e lo hanno colpito con calci e pugni, riuscendo ad impossessarsi della sua carta d'identità. 

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Per fortuna della vittima, proprio in quel momento in zona si trovavano due carabinieri liberi dal servizio che sono stati attirati dalle urla del 30enne. I militari sono quindi intervenuti, riuscendo a mettere in fuga i due aggressori. Ne è nato un breve inseguimento, terminato in piazza Vittorio Veneto, dove i carabinieri sono riusciti a bloccare e arrestare uno dei fuggitivi: si tratta di un libico 29enne, già sottoposto all'obbligo di firma per un altro reato.

I carabinieri hanno quindi recuperato e restituito al derubato la carta d'identità. Il 30enne è stato poi accompagnato al Gradenigo, dove è stato sottoposto alle cure del caso e poi dimesso con una prognosi di sette giorni. 

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