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IL FATTO

In campo con i campioni della racchetta per battere la malattia

In occasione delle Atp Finals i piccoli pazienti dell’ospedale Infantile Regina Margherita potranno assistere alle partite degli otto migliori giocatori al mondo

In campo con i campioni della racchetta per battere la malattia

Nitto, lo sponsor principale delle Atp Finals, ha scelto Ugi come "charity partner", invitando i pazienti dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino ad assistere alle partite di tennis degli otto migliori giocatori al mondo. «Un onore, oltre ad essere una grande opportunità per le famiglie. Assistere a partite di interesse internazionale è un grande regalo» commentano dall'Unione genitori italiani contro il tumore dei bambini. Ma per i bimbi che scendono in campo per accompagnare i grandi campioni che disputeranno la partita è davvero un momento speciale. Nitto ha pensa a tutto, infatti, vestendoli con le divise da tennis e aiutandoli fino al momento in cui danno la mano al campione.

Momenti di gloria e di emozione difficili da raccontare. «Tommy stamattina mi ha detto che non riusciva a dormire per la felicità» rivela una mamma. «Un momento di spensieratezza e speranza dopo la lunga e difficilissima malattia» aggiunge chi, come molti altri, ha voluto lasciare un ringraziamento scritto per questa esperienza. «Grazie di cuore a tutti coloro che hanno provveduto a realizzare questo grande sogno». E ancora. «Grazie ancora per la magnifica esperienza che stanno vivendo i miei figli». Questi e molti altri i messaggi che sono arrivati all'Ugi da parte dei genitori dei bimbi ospitati alle Atp Finals.


«Il loro gesto di attenzione nei confronti dei bambini in difficoltà trova la massima espressione in quello che offrono loro, dando valore assoluto al messaggio positivo dello sport ed aiutandoli anche a superare difficoltà che la malattia pone loro quotidianamente» commenta il presidente di Ugi, Enrico Pira. Durante i giochi i dirigenti di Nitto hanno sottolineato come, invece, «per noi i veri vincitori sono stati i bambini e le bambine dell'Ugi».

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