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Elezioni regionali in Piemonte
25 Dicembre 2023 - 16:05
Guido Saracco
Ostentano sicurezza e anche una certa soddisfazione i due leader regionali di Pd e M5S, Domenico Rossi e Sarah Disabato. In realtà qualche dubbio e non pochi timori frullano nella testa di entrambi. Da martedì scorso, sono stati incaricati dai rispettivi partiti di condurre le trattative per verificare se vi siano le condizioni per un matrimonio tra le due forze politiche e che questo si consumi rapidamente con l’incoronazione di un candidato condiviso per la presidenza della Regione. Disabato e Rossi temono di essere le vittime designate di un gioco molto in voga nella Prima Repubblica, quello del “passaggio del cerino acceso” e finiscano (almeno uno dei due) per bruciarsi le dita.
IL RETTORE DEL POLITECNICO DI TORINO GUIDO SARACCO
Sia che si trovi un accordo (improbabile), sia che non lo si trovi (meno improbabile). Ma per arrivare ad un candidato condiviso, Rossi dovrà rinunciare a proporre il papa boy Daniele Valle, inviso ai Cinquestelle perché troppo vicino al sindaco Stefano Lo Russo. E non è neppure detto che scatti il semaforo verde per Chiara Gribaudo, amica di Schlein, ma poco gradita al Pd torinese. Nelle segreterie dei due partiti, almeno ieri mattina, i soliti ben informati (da una parte e dall’altra) concordavano che il candidato ideale delle due compagini, «non potrà che essere un esponente della società civile», punto e basta. Ogni altra ipotesi «non solo porterebbe alla rottura definitiva tra Dem e grillini, ma non avrebbe possibilità di spuntarla alle urne». Lo scenario sarebbe completamente diverso se il candidato condiviso sarà quel Guido Saracco, magnifico rettore del Politecnico di Torino e attualmente lasciato a “bagnomaria”.
SARAH DISABATO
E’ stato lui stesso, qualche mese fa a dichiarare: «Finché sarò rettore non assumerò posizioni politiche». Il suo incarico scadrà a marzo e da allora ci sarà tutto il tempo per fare una campagna elettorale di livello. Saracco è, in definitiva, il candidato che Cirio teme di più. L’unico in grado di scalzare il centro destra dalla guida della regione; certamente un personaggio di altissimo profilo e in grado di attrarre consensi in tutta la regione e in ogni ambiente. Capace di dialogare alla pari, forte del suo prestigio, con governi nazionali, multinazionali, aziende, sindacati. Una candidatura Saracco, poi, potrebbe essere il “cavallo di Troia” all’interno del composito schieramento di centro destra, che attira dalla parte opposta candidati civici centristi oggi tutti alla corte di Cirio.
DOMENICO ROSSI
Per non bruciarsi le dita, Disabato e Rossi hanno una sola possibilità, quella di tirarla per le lunghe. Si incontreranno per la prima volta il prossimo 4 gennaio per mettere a punto i preliminari del negoziato. Dovranno evitare di irrigidirsi troppo e arrivare con un nulla di fatto almeno fino a febbraio. Come Vladimiro ed Estragone nell’opera teatrale di Samuel Beckett, altro non dovranno fare che aspettare l’arrivo di Godot o, meglio ancora, lo diceva qualcuno ieri mattina, «attendere che il Santissimo esca dal tabernacolo».
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