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La denuncia

Pantaloni strappati e sangue finto: ecco come funziona la truffa del pedone investito

Il racconto di un lettore che vuole mettere in guardia altri automobilisti

Pantaloni strappati e sangue finto: ecco come funziona la truffa del pedone investito

Foto di repertorio

Un rumore sulla carrozzeria, poi un’auto che fa i fari per chiedere di accostare: «Il conducente diceva che lo avevo investito. Ma si era strappato i pantaloni prima e il sangue era finto: voleva truffarmi».
A parlare è Emanuele Durando, lettore di TorinoCronaca che ha contattato la redazione per «fare una segnalazione che penso possa essere utile a tutti gli automobilisti di Torino, visto che quell’uomo era molto credibile e altri potrebbero cascare nel suo tranello».

E’ per questo motivo che il torinese ha scelto di raccontare come ha evitato di cadere nella “truffa del pedone investito”, ripercorrendo quello che gli è successo qualche giorno fa in un lungo e dettagliato messaggio: «Erano le 17.15 del 1° gennaio, viaggiavo in auto in via Cialdini e un uomo sulla 60ina si è buttato contro la mia fiancata destra. Sul momento ho sentito solo un forte tonfo di carrozzeria e ho rallentato, non capendo però che cosa fosse successo. Neanche 50 metri dopo, però, ho visto dallo specchietto retrovisore un’auto che mi faceva i “flash” e ho accostato»

Durando si è trovato di fronte un uomo con i pantaloni strappati e sangue sulla gamba. Non solo, sulla carrozzeria dell’auto di Emanuele era comparsa una lunga riga (poi andata via con un un panno e semplice lavaggio a caldo): «Ho capito subito che era tutto finto ma lui continuava a chiedermi 50 euro di risarcimento, scesi a 30 quando gli ho detto che avrei chiamato il 112 - ripercorre ancora l’automobilista - Voleva pure accompagnami al bancomat per prelevare. Era aggressivo, bestemmiava e minacciava di denunciarmi: ho fatto veramente fatica a gestire la situazione. Poi, quando un passante si è avvicinato per darmi una mano, questo “finto pedone” è ripartito sgommando».
Ma Durando ha fatto in tempo a scattare una foto della Fiat Multipla blu scuro su cui viaggiava il truffatore (targata CG217ML).

Si è poi rivolto ai carabinieri della Stazione Pozzo Strada, cui ha fornito le indicazioni che ha raccontato anche a TorinoCronaca: «Ho trovato un articolo di dieci anni fa che parlava dell’arresto di un truffatore seriale che simulava investimenti a Torino: c’era la foto e sono sicuro che sia la stessa persona, che quindi è già nota alle forze dell’ordine». Durando aggiunge poi una descrizione per mettere ulteriormente in guardia altre potenziale vittime di questi raggiri: «Si tratta di un uomo di circa 60 anni, capelli castani corti e molto stempiato, alto 1 metro e 80. Il 1° gennaio era vestito elegante con una giacca color verde militare, abito scuro, camicia bianca e pantaloni neri strappati all’altezza del ginocchio sinistro».

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