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Il caso

Massacrato di botte in piazza Baldissera: rapinatori rintracciati grazie a un tatuaggio

La vittima: «Hanno continuato a picchiarmi dopo che mi avevano già preso i soldi e il telefono»

Massacrato di botte in piazza Baldissera: rapinatori rintracciati grazie a un tatuaggio

Prima un colpo da dietro, poi calci e pugni quando è finito a terra: «Dacci i soldi e il telefono». E giù altre botte, quando già gli avevano preso il marsupio: «Hanno continuato a colpirmi per un tempo che mi è sembrato interminabile: saranno stati due minuti».
Comincia così il racconto di un 51enne torinese, aggredito da due ragazzi. Che la polizia municipale è riuscita a rintracciare e arrestare: in carcere sono finiti un 19enne e un 18enne, entrambi di origine tunisina e assistiti dagli avvocati Francesca D’Urzo e Alberto Bosio.

I fatti risalgono alle 19 del 1° dicembre, quando il 51enne è stato aggredito mentre camminava nel lato di Parco Dora che corre parallelo a corso Mortara: «Mi hanno picchiato e schiacciato il naso con un piede». E non si sono fermati neanche di fronte alle sue urla: «Hanno continuato a pestarmi senza motivo mentre io cercavo di proteggere il defibrillatore che ho sul torace». Si tratta di un apparecchio in grado di proteggere persone con malattie cardiache e a rischio di morte improvvisa. Quindi il 51enne se l’è vista davvero brutta. Poi, per fortuna, i due rapinatori sono scappati e lui ha potuto chiedere aiuto: portato in ambulanza al Maria Vittoria, gli sono stati riscontrati varie contusioni, un trauma cranico e fratture al naso (con 20 giorni di prognosi).

Dall’ospedale l’uomo ha raccontato tutto agli agenti della polizia municipale, che hanno subito avviato le indagini. E hanno scoperto che, poco dopo la rapina, qualcuno aveva usato le carte del 51enne per comprare un kebab e delle sigarette poco lontano dal luogo dell’aggressione. Così, grazie a telecamere e testimonianze, hanno stretto il cerchio attorno ai due rapinatori. Che, una volta rintracciati, sono stati riconosciuti dai commercianti e dalla vittima: a incastrarli, le mani sanguinanti e il vistoso tatuaggio sul collo di del 19enne. 

Uno dei due ha alle spalle denunce e arresti per furti e rapine, tra cui uno del 5 novembre insieme allo stesso connazionale. Eppure, un mese dopo, erano liberi e pronti a massacrare di botte quel 51enne cardiopatico. Ora i due sono accusati di rapina, lesioni personali aggravate e indebito utilizzo di carte di credito.

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