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L'ANALISI

Perse 15mila imprese artigiane in Piemonte ma cresce l'agricoltura

Lo studio di Unioncamere evidenzia una forte crisi del settore con risultati al di sotto della media nazionale: Industria e turismo ko

artigiani

Fonte: Depositphotos

Negli ultimi 10 anni in Piemonte sono scomparse 15mila aziende artigiane. E’ quanto emerge dall’analisi dei dati del Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi, elaborata da Unioncamere Piemonte: le quasi 115mila aziende presenti sul territorio piemontese costituiscono il 27,1% delle imprese totali della regione, percentuale più alta rispetto alla media delle altre regioni italiane (21,3%), Ma dallo studio risulta evidente come nell’anno appena concluso il tessuto artigiano abbia registrato un tasso di crescita prossimo allo zero, pari a -0,02%, tra aperture e chiusure. La dinamica del tessuto artigiano locale appare pertanto peggiore sia rispetto a quella messa a segno dal sistema imprenditoriale piemontese nel suo complesso (+0,14%), sia rispetto a quella registrata dall’artigianato a livello nazionale (+0,35%).

Ma a sorpresa è il settore dell’agricoltura legato all’artigianato a far segnare il risultato migliore con una crescita del +1,97% a fine anno. Altro dato inaspettato è quello che riguarda il commercio che segna un +0,33%. L'edilizia si conferma la prima realtà per numerosità delle imprese, anche nel 2023, con il 42,6% delle realtà artigiane piemontesi e segna una crescita del +0,92% trainata anche all’Ecobonus. L’artigianato legato all’industria invece perde ovviamente terreno: -1,65%, peggio ancora fa il settore artigiano nel turismo che segna una diminuzione del -2,48%. Infine gli altri servizi manifestano una crescita nulla: -0,09%.

Analizzando la dinamica per provincie si segnala una crescita della base imprenditoriale artigiana per Cuneo (+0,76%), Asti (+0,28%) e Torino (+0,16%). Alessandria (-0,31%), Verbania (-0,42%), Vercelli (-0,70%) e Novara (-0,79%) scontano flessioni contenute, mentre Biella registra una diminuzione più marcata (-2,48%).

«Il tessuto artigiano piemontese sta mostrando, negli anni, un costante assottigliamento: un andamento più marcato per le imprese più piccole e meno strutturate e quindi più fragili, e il risultato del 2023 è spento e senza slancio» evidenzia Gian Paolo Coscia, Presidente Unioncamere Piemonte. «Il sostegno a queste realtà - sottolinea - dovrebbe essere prioritario, attraverso politiche di agevolazione e incentivi economici che permettano loro di crescere e investire nelle proprie attività. Da sempre - aggiunge Coscia - il sistema camerale piemontese è impegnato nella promozione e nella valorizzazione dell'artigianato piemontese, soprattutto con servizi di accompagnamento all’imprenditorialità: microcredito, sburocratizzazione e digitalizzazione».

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