Extinction Rebellion, il blitz al Museo delle Scienze Naturali

Extinction Rebellion di nuovo in azione. Pochissimi minuti fa gli attivisti del movimento sono entrati, pagando regolare biglietto, all’interno del Museo delle Scienze Naturali, in via Accademia Albertina, nel cuore di Torino. Gli attivisti hanno distribuito dei volantini raffiguranti un teschio con scritto “Crisi Eco-Climatica: diamoci una mossa”.

La motivazione della protesta, scenografica come sempre sono le loro, è la totale assenza di uno spazio all’interno del Museo delle Scienze Naturali che tratti la questione del cambiamento climatico. “Pare che i lavori all’interno del museo, che consentiranno una totale apertura al pubblico con tutti gli spazi realizzati, termineranno entro il 2030. Ci chiediamo se dobbiamo attendere ancora sei anni. È irreale che una tematica così attuale ed importante non sia trattata da luoghi come questo.” E così, 4 persone si sono posizionate al centro del Museo, nel punto dove si trovano i due elefanti. Gli attivisti indossano delle maschere raffigurati dei teschi e tengono in mano uno striscione con scritto “Crisi Ecoclimatica: diamoci una mossa, prima che di noi rimangano solo ossa”.

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I passanti hanno osservato incuriositi, in particolare i bambini: alcune famiglie si sono fermate a spiegare ai loro figli il significato di quel cartello. “Ma a scuola, alle elementari, hanno già parlato di questo” spiega una mamma. Dopo circa mezz’ora la Polizia, accompagnata dal servizio di sicurezza del museo, ha identificato gli attivisti presenti.