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La decisione

Eredità Agnelli, stavolta la procura vince sugli Elkann: i giudici confermano i sequestri

I pm potranno analizzare con calma documenti, pc e cellulari. Resta in piedi l’accusa di truffa allo Stato

I 900 milioni all’estero e le governanti: così i pm hanno incastrato gli Elkann

John Elkann e Gianluca Ferrero, entrambi indagati

Restano sotto sequestro documenti, computer e telefoni presi in consegna dalla guardia di finanza nell’inchiesta che ruota intorno all’eredità di Marella Caracciolo, vedova dell’Avvocato Gianni Agnelli.

In seguito all’udienza di martedì, il Tribunale del riesame ha confermato il provvedimento emesso dai pubblici ministeri lo scorso 6 marzo e ha respinto il ricorso dei fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann e di Gianluca Ferrero, storico commercialista della famiglia. I giudici si sono riservati di presentare nei prossimi giorni le motivazioni della decisione ma, dal dispositivo, si ricava che al momento resta aperto il filone di indagine in cui la procura di Torino ipotizza una truffa ai danni dello Stato in relazione alla "falsa rappresentazione di circostanze incidenti sul regime fiscale della vicenda successoria" dopo il decesso di Donna Marella, nonna dei fratelli Elkann.

La tesi della procura è che per effetto della costruzione della residenza fittizia in Svizzera della donna, alla sua morte, nel 2019, l`imposta di successione non fu versata in Italia come si sarebbe dovuto. Le difese, del corso dell’udienza davanti ai giudici, avevano negato la circostanza aggiungendo che al massimo si tratta di un illecito amministrativo e non di un reato: “Siamo naturalmente delusi dalla decisione del Tribunale e rimaniamo convinti della solidità degli argomenti giuridici che abbiamo sostenuto - commentano Paolo Siniscalchi, Federico Cecconi e Carlo Re, legali degli Elkann - Attendiamo comunque il deposito delle motivazioni per decidere se presentare ricorso per Cassazione”.

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