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02 Aprile 2024 - 08:56
La Ferrari completamente distrutta
Un serbo naturalizzato svizzero di 41 anni. Insieme a lui, una donna. Sono loro le due vittime del terribile incidente avvenuto sulla bretella Ivrea-Santhià. A schiantarsi per poi prendere fuoco, una Ferrari cabrio. Due al momento le ipotesi principali che hanno portato alla tragedia: un malore del conducente e l’alta velocità (quest’ultima praticamente certa).
Il drammatico incidente
Un impatto terrificante, avvenuto all’ora di pranzo (erano le 12.30) sulla bretella autostradale Ivrea-Santhià gestita da Ativa, all’altezza di Alice Castello, in direzione Santhià. Una Ferrari modello GTC4 Lusso, bolide dal costo di 270mila euro e che può raggiungere l’iperbolica velocità di 335 chilometri orari, è finita contro il guardrail. Il fortissimo impatto ha spezzato a metà la supercar. La parte anteriore della macchina è finita contro lo spartitraffico in cemento e poi è andata a fuoco, mentre quella posteriore è stata sbalzata a cinquanta metri di distanza nella piazzola d’emergenza. Un incidente autonomo, senza altre vetture coinvolte nello schianto. Polizia stradale e vigili del fuoco si sono immediatamente precipitati sul posto. Gli agenti hanno provveduto a regolare il traffico, anche perché lungo la carreggiata i detriti lasciati dalla Ferrari GTC4 erano sparsi ovunque. I pompieri, invece, hanno spento le fiamme che però avevano già divorato la vettura.
Chi sono i due morti
Alla guida della Ferrari GTC4 Lusso, che aveva la targa svizzera, c’era un uomo di 41 anni, nato in Serbia ma poi naturalizzato svizzero. L’identità? Al momento è ancora sconosciuta. Per accertarla, la polizia stradale di Settimo Torinese intervenuta sul posto sta cercando di rintracciare alcuni parenti del conducente, per tentare il suo riconoscimento attraverso l'esame del dna. E lo stesso vale per l’altra persona purtroppo deceduta. Allo stato attuale, si sa solo che era una donna. A complicare le procedure di identificazione c’è il fatto che quando sono intervenuti i soccorsi, i due corpi erano completamente carbonizzati. La polizia stradale di Settimo, nel corso delle operazioni, si sta avvalendo della collaborazione con le autorità svizzere. E la dinamica dello schianto fatale? Come detto, l’uomo alla guida dell’auto potrebbe avere accusato un malore, ma stando alle prime ricostruzioni è praticamente certa la velocità elevatissima raggiunta dalla Ferrari al momento dell’impatto mortale: più di 200 chilometri orari.
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