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L'ombra del Pfizer-gate sulle Europee

Covid, 20 miliardi per i vaccini (poi buttati): perché la presidente UE è sotto accusa?

La Procura Europea indaga su possibili illeciti penali nella trattativa per i vaccini anti-Covid e sugli sms scomparsi

L'ombra del Pfizer-gate sulle elezioni europee: l'enigma dei messaggi tra Von der Leyen e Bourla

A due mesi dalle elezioni europee, il caso noto come Pfizer-gate torna a far parlare di sé, mettendo in luce l'ombra che incombe su una trattativa da 20 miliardi di euro per l'acquisto di vaccini anti-Covid. Ombre che coinvolgono in prima persona la presidente della Commissione Ue. Ma perché? E cosa è successo? 

E' stato rivelato da "Politico" il nuovo capitolo di questa intricata vicenda, che vede protagonista la presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen e l'amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla. L'indagine, partita in Belgio nel 2023, è ora nelle mani della Procura Europea (EPPO), che sta lavorando per stabilire se siano stati commessi reati quali "interferenza nelle funzioni pubbliche, distruzione di SMS, corruzione e conflitto di interessi".

Al centro dell'inchiesta, un presunto scambio di messaggi tra Von der Leyen e Bourla, già rivelato a suo tempo dal New York Times. Si tratta di conversazioni che potrebbero aver giocato un ruolo chiave nel portare 1,8 miliardi di dosi di vaccino nell'UE, in un affare del valore stimato che supera i 20 miliardi di euro. Tuttavia, la Commissione si è rifiutata fino a ora di rendere pubblici i contenuti di tali messaggi. Anzi, stando ad alcune dichiarazioni rilasciate, gli stessi potrebbero essere già stati cancellati.

L'EPPO ha il potere di sequestrare i telefoni degli interessati in tutti i paesi dell'Unione, uno sviluppo che arriva in un momento cruciale per Von der Leyen, candidata alla rielezione alle prossime elezioni europee. Il valore dell'accordo con Pfizer, inizialmente visto come un trionfo per la presidente della Commissione, è ora motivo di dubbi e interrogativi non ancora risolti. Soprattutto considerando il gran numero di dosi di vaccino Pfizer andate poi distrutte, essendo giunte a scadenza senza essere utilizzate, con la fine della pandemia. 

Non a caso l'inchiesta era nata da attivisti No Vax e con il sostegno di governi - come quello ungherese o quello polacco - scettici se non ostili. Il caso si inserisce in un contesto più ampio, quello dell'approvvigionamento dei vaccini durante la pandemia. Pfizer-BioNTech è diventato il vaccino più distribuito nell'Unione, dopo i problemi di produzione dichiarati da AstraZeneca. Tuttavia, il successo della campagna vaccinale UE potrebbe ritorcersi contro Von der Leyen, proprio nel momento in cui corre per la riconferma alla guida della Commissione. 

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