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Il caso

Scandalo fritto misto, parla Federico Costa: «Io non voglio dimettermi»

Il consigliere comunale coinvolto in un'indagine sulla presunta corruzione nell'organizzazione di eventi enogastronomici

SemolinoPiemontese

Scandalo fitto misto, parla Federico Costa: «Io non voglio dimettermi»

«L’indagine è nella fase istruttoria e non c’è motivo per mettere in discussione il rapporto con Federico Costa». Parole del sindaco di Baldissero Piero Cordero, che, all’indomani dello scandalo del fritto misto, fa quadrato intorno al consigliere comunale di maggioranza con delega al turismo, coinvolto nell’inchiesta della Procura di Torino per un presunto giro di corruzione nell’organizzazione di eventi enogastronomici.

Costa è indagato insieme alla sua ex moglie Maria “Rosy” Ursillo, al giornalista Luca Ferrua (a lungo caporedattore del quotidiano “La Stampa” e attuale direttore della testata del gruppo Gedi “Il Gusto”), Beppe Carlevaris e Alessandro Zanon (presidente e direttore di Visit Piemonte, società della Regione per la promozione turistica). I reati contestati sono, a vario titolo, corruzione e turbata libertà di scelta del contraente.

L’inchiesta coordinata dalla pubblico ministero Elisa Buffa riguarda il “Fricassè ‘d Baudisé”, una manifestazione organizzata l’anno scorso dal Comune collinare per promuovere il fritto misto piemontese. È stata finanziata con 19.000 euro del Comune di Baldissero e 50.000 dalla Regione (attraverso VisitPiemonte). Soldi che, anche secondo quanto sta ricostruendo la Procura, sarebbero prima passati all’associazione locale Pinin Panot e poi alla società Rosfert srl, che avrebbe ricevuto direttamente 48mila euro e di cui sono soci Ursillo e Ferrua.

Nei mesi scorsi, la consigliera di minoranza Paola Chiesa aveva presentato un esposto alla Procura e alla Corte dei conti. Dopo un accesso agli atti, si era insospettita per i preventivi «elevati, generici e identici alle fatture finali - ha spiegato -. Per esempio, c’erano delle cene nei ristoranti Esterina e Torinese: i commensali hanno pagato 40 euro, eppure gli eventi sono costati 7.000 euro. Poi 10mila euro di rassegna stampa, 7.400 per un video promozionale e 4.500 di campagna sui social network».

Dal canto suo, anche Costa conferma che non ha nessuna intenzione di dimettersi dagli incarichi istituzionali: «Sono molto sereno e ho piena fiducia nella magistratura. Ho sempre sostenuto che il nostro progetto di valorizzazione del fritto misto fosse un’iniziativa di qualità e continuo a esserne convinto. Non aggiungo altro, visto che ci sono delle indagini in corso».

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