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L'ANNUNCIO

Giuseppe Allamano, il beato di Torino sarà proclamato santo: «Un momento storico per la Chiesa»

Papa Francesco ha confermato la canonizzazione del fondatore delle Missioni Consolata all'arcivescovo Roberto Repole: «Un riconoscimento del valore spirituale e umano di un sacerdote che ha trasformando la fede in azione concreta»

Giuseppe Allamano, il beato di Torino sarà proclamato santo: «Un momento storico per la Chiesa»

Senza nascondere la propria «grande emozione» e non enza la dovuta «solennità», l’arcivescovo Roberto Repole, ha annunciato oggi un evento di portata storica per la comunità cristiana di Torino. La Santa Sede ha comunicato, infatti, che il Beato Giuseppe Allamano, «figlio prediletto della Chiesa», sarà presto proclamato Santo. La notizia, attesa con trepidazione da fedeli e religiosi, è giunta con l’autorizzazione papale alla promulgazione del Decreto che conferma un miracolo attribuito all’intercessione di Allamano.

La vita e le opere di Giuseppe Allamano
Nato a Castelnuovo d’Asti nel 1851, Giuseppe Allamano è una figura emblematica della Torino religiosa e sociale del tardo Ottocento e dei primi del Novecento. Ordinato sacerdote nel 1873, dedicò la sua vita all’educazione, alla formazione spirituale e all’opera missionaria. Nel 1901, fondò l’Istituto Missioni Consolata, un’istituzione che divenne il fulcro del rinnovamento missionario torinese e che estese il suo operato in tutto il mondo. L’opera di Allamano prese le mosse dall’amato Santuario della Consolata, luogo di devozione e spiritualità profonda. Da qui, l’azione missionaria si diffuse rapidamente, portando il messaggio del Vangelo nelle regioni più remote e bisognose del globo. I Missionari e le Missionarie della Consolata, seguendo il carisma del fondatore, hanno continuato a testimoniare la fede cristiana in condizioni spesso difficili, contraddistinte da povertà materiale e spirituale.

Il percorso verso la santità
Il cammino verso la canonizzazione di Giuseppe Allamano è stato lungo e rigoroso, caratterizzato da un attento esame delle sue virtù e opere. La causa di beatificazione fu avviata ufficialmente nel 1961, a sessant’anni dalla sua morte, avvenuta nel 1926. Il processo diocesano, tenutosi a Torino, raccolse numerose testimonianze che descrivevano Allamano come un sacerdote zelante, profondamente devoto e instancabile nel suo impegno missionario. Uno degli aspetti più significativi del suo operato fu l’integrazione della dimensione spirituale con quella sociale, unendo la predicazione del Vangelo a opere concrete di assistenza ai poveri e agli emarginati. Questa combinazione di carità e fede fu determinante nel riconoscimento delle sue virtù eroiche.

Beato nel 1990
Nel 1990, Papa Giovanni Paolo II proclamò Giuseppe Allamano Beato, riconoscendo le sue virtù eroiche e un miracolo attribuito alla sua intercessione. Questo miracolo riguardava la guarigione inspiegabile di una giovane donna affetta da una grave malattia, che i medici non riuscivano a curare.

Un nuovo miracolo e la proclamazione di santità
La canonizzazione di Giuseppe Allamano è resa possibile dal riconoscimento di un secondo miracolo attribuito alla sua intercessione. Questo recente miracolo riguarda un caso di guarigione straordinaria, avvenuto in una missione della Consolata in Africa. Una bambina, affetta da una malattia terminale, fu miracolosamente guarita dopo che i suoi genitori e la comunità missionaria avevano pregato intensamente per l’intercessione del Beato Allamano Il miracolo, verificato scientificamente e teologicamente dalla Congregazione delle Cause dei Santi, ha confermato la potenza spirituale del beato e la sua capacità di operare interventi straordinari in favore dei fedeli. Il riconoscimento ufficiale di questo miracolo ha permesso a Papa Francesco di autorizzare la promulgazione del Decreto di canonizzazione.

L’impegno missionario
L’annuncio della canonizzazione non rappresenta solo un riconoscimento per Giuseppe Allamano, ma anche un momento di riflessione sull’impegno missionario della Chiesa di Torino che, ispirata dall’esempio dei “santi sociali”, sente la responsabilità di portare il Vangelo nella vita quotidiana degli uomini e delle donne di oggi. L’eredità di Allamano si manifesta non solo nelle opere dei Missionari della Consolata, ma anche nelle numerose iniziative sociali e caritative che la Chiesa torinese continua a promuovere. Seguendo il suo esempio, la comunità cristiana è chiamata a essere faro di speranza, carità e fede in un mondo che ha sempre più bisogno di valori spirituali. In queste ore, l’intera comunità dei Missionari e delle Missionarie della Consolata festeggia con gioia e gratitudine la notizia della canonizzazione. Le celebrazioni avranno un momento culminante con la cerimonia ufficiale che vedrà Papa Francesco proclamare Giuseppe Allamano Santo. Questo evento sarà un’occasione di festa non solo per Torino, ma per tutta la Chiesa universale.

L’arcivescovo Repole ha espresso «profonda gratitudine» al Papa per aver riconosciuto il miracolo e aver dato inizio al percorso verso la canonizzazione. «L’annuncio della canonizzazione di Giuseppe Allamano segna un capitolo luminoso nella storia della Chiesa di Torino. È un riconoscimento del valore spirituale e umano di un sacerdote che ha dedicato la sua vita all’opera missionaria, trasformando la fede in azione concreta. La proclamazione di Allamano come Santo sarà un evento di grande significato, non solo per i fedeli di Torino, ma per tutti coloro che credono nella forza trasformatrice del Vangelo» sottolinea Repole. «Mentre ci prepariamo a celebrare questo momento di gioia, rivolgiamo un pensiero di gratitudine al Papa e ci uniamo spiritualmente ai Missionari della Consolata, che continuano a portare avanti l’opera iniziata da Allamano, testimoniando con coraggio e dedizione la fede in Gesù Cristo nel mondo».

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