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il caso

Shock sul bus, 17enne molestata: «Mi ha toccato il sedere e seguita fin sotto casa»

Ancora un caso di molestie, l'ennesimo, sui nostri mezzi pubblici. Ecco il racconto della vittima

Nel riquadro, il presunto molestatore della linea 1511

Nel riquadro, il presunto molestatore della linea 1511

Era salito sul bus quando Rebecca (nome di fantasia) e l’amica stavano andando a fare il biglietto per poi sedersi in fondo. «Ero all’obliteratrice, quando all’improvviso mi sono sentita toccare il sedere. Mi sono girata e l’ho visto. Un uomo di mezza età, 45-50 anni al massimo. A quel punto ho iniziato a tremare. Non ho detto nulla. Non sapevo come reagire». Rebecca e la sua amica hanno 17 anni e da Giaveno hanno preso il pullman della linea 1511 per andare a Rivalta. «Il tempo era bello, la scuola era finita e volevamo farci un giro», dice la ragazza. Mai avrebbero pensato di trovarsi, sul mezzo pubblico, un uomo che le ha molestate. E invece è successo e quel signore Rebecca e l’amica se lo sono ritrovate, sullo stesso pullman, anche durante il viaggio di ritorno. «Quando siamo scese - racconta la ragazza - lui è sceso con noi e ha iniziato a farci dei video col telefonino, poi ci mandava baci e cuoricini. Eravamo terrorizzate. Mi ha seguito fino a poche centinaia di metri da casa mia».

La vittima ha fotografato col cellulare, di spalle, il presunto molestatore. E prova a tracciarne una sommaria identikit: «Occhiali scuri e un cappellino in testa. Dal viso non sembrava italiano, probabilmente era sudamericano. All’andata è salito alla fermata vicino al bar San Lorenzo di Giaveno, mentre al ritorno, quando siamo salite, lui era già sul pullman». Dunque, l’uomo sarebbe un habitué di quella tratta. E non è da escludere che oltre a Rebecca e all’amica, abbia già molestato altre ragazze.

E così si allunga, purtroppo, l’elenco di ragazze, spesso e volentieri minorenni, abbordate e molestate sui mezzi pubblici, a Torino così come nella prima cintura. Solo qualche giorno fa, TorinoCronaca ha raccolto la testimonianza di una 25enne che è stata avvicinata da un nordafricano sull’autobus. «Ho sentito qualcosa di duro strusciarsi più volte, poi mi sono spostata e ho visto che quel tizio aveva il pene fuori dai pantaloni. Sono sotto shock, non riesco più a prendere un mezzo pubblico». Così aveva parlato la vittima. Anche lei era riuscita a fotografare col cellulare il molestatore, per poi sporgere denuncia dai carabinieri di Borgo Po. Un episodio che era avvenuto sul 68, tra corso Vittorio Emanuele e via Accademia Albertina. E il 68, purtroppo, è una linea diventata tristemente “famosa” per le molestie sessuali. Perché è proprio su quel pullman che girava il molestatore seriale di ragazzine. Ben sei, le vittime di un nigeriano 39enne che in primo grado è stato condannato a due anni e cinque mesi. «Molestie alle ragazze? Impossibile, sono gay», la sua dichiarazione in aula durante il processo.

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