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25 Giugno 2024 - 07:30
Nel riquadro, il presunto molestatore della linea 1511
Era salito sul bus quando Rebecca (nome di fantasia) e l’amica stavano andando a fare il biglietto per poi sedersi in fondo. «Ero all’obliteratrice, quando all’improvviso mi sono sentita toccare il sedere. Mi sono girata e l’ho visto. Un uomo di mezza età, 45-50 anni al massimo. A quel punto ho iniziato a tremare. Non ho detto nulla. Non sapevo come reagire». Rebecca e la sua amica hanno 17 anni e da Giaveno hanno preso il pullman della linea 1511 per andare a Rivalta. «Il tempo era bello, la scuola era finita e volevamo farci un giro», dice la ragazza. Mai avrebbero pensato di trovarsi, sul mezzo pubblico, un uomo che le ha molestate. E invece è successo e quel signore Rebecca e l’amica se lo sono ritrovate, sullo stesso pullman, anche durante il viaggio di ritorno. «Quando siamo scese - racconta la ragazza - lui è sceso con noi e ha iniziato a farci dei video col telefonino, poi ci mandava baci e cuoricini. Eravamo terrorizzate. Mi ha seguito fino a poche centinaia di metri da casa mia».
La vittima ha fotografato col cellulare, di spalle, il presunto molestatore. E prova a tracciarne una sommaria identikit: «Occhiali scuri e un cappellino in testa. Dal viso non sembrava italiano, probabilmente era sudamericano. All’andata è salito alla fermata vicino al bar San Lorenzo di Giaveno, mentre al ritorno, quando siamo salite, lui era già sul pullman». Dunque, l’uomo sarebbe un habitué di quella tratta. E non è da escludere che oltre a Rebecca e all’amica, abbia già molestato altre ragazze.
E così si allunga, purtroppo, l’elenco di ragazze, spesso e volentieri minorenni, abbordate e molestate sui mezzi pubblici, a Torino così come nella prima cintura. Solo qualche giorno fa, TorinoCronaca ha raccolto la testimonianza di una 25enne che è stata avvicinata da un nordafricano sull’autobus. «Ho sentito qualcosa di duro strusciarsi più volte, poi mi sono spostata e ho visto che quel tizio aveva il pene fuori dai pantaloni. Sono sotto shock, non riesco più a prendere un mezzo pubblico». Così aveva parlato la vittima. Anche lei era riuscita a fotografare col cellulare il molestatore, per poi sporgere denuncia dai carabinieri di Borgo Po. Un episodio che era avvenuto sul 68, tra corso Vittorio Emanuele e via Accademia Albertina. E il 68, purtroppo, è una linea diventata tristemente “famosa” per le molestie sessuali. Perché è proprio su quel pullman che girava il molestatore seriale di ragazzine. Ben sei, le vittime di un nigeriano 39enne che in primo grado è stato condannato a due anni e cinque mesi. «Molestie alle ragazze? Impossibile, sono gay», la sua dichiarazione in aula durante il processo.
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