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Territori da scoprire
06 Agosto 2024 - 09:20
Che ci fa una giostra, per bambini, in un ospedale? Non nel cortile o in un'area accanto, ma proprio all'interno. Una giostra di quelle di una volta, con i cavalli dipinti e i disegni di Topolino e Minnie d'epoca, quel fascino d'antan che incanta. E' all'ospedale Cardinal Massaia di Asti e ha una storia importante, che vale la pena conoscere.
La giostra si trova al piano della hall (ma per la complicata architettura dell'ospedale astigiano sembra al primo piano) tra due diverse diramazioni di corridoi e scale per reparti e centri prenotazione, ma è il punto dove forse c'è il migliore affaccio sulla "piazza" del piano interrato. Senza contare la vicinanza con il monumento al Cardinal Massaia, che dà il nome all'ospedale inaugurato nel 2003. La giostra non è in funzione, purtroppo, e pannelli di plexiglass la proteggono dagli intrusi e dagli entusiasti che vorrebbero farsi un selfie sui cavallini bianchi. Però, ogni giorno, sono molti ad avvicinarsi per scrutarla, ammirarla (o criticarla).
Quella è la Giostra di Bastian, una testimonianza storica della città, che va fin dalla fine del 1800 agli anni '60 del novecento, quando era installata in piazza Alfieri, centro dei festeggiamenti di San Secondo, tra gli altri. Le prime testimonianze della sua esistenza si trovano in un documento del 1856, una licenza concessa dal sindaco Giacinto Giovannelli a Bastiano Schiavo, di professione giostraio.
Quella di Bastiano Schiavo detto Bastian è stata una grande storia, che fu cantata anche da Giorgio Conte ne "La giostra di Bastian", una storia che ad Asti avrebbe portato avanti per anni, tra le giostrine fisse in piazza San Secondo o in piazza Statuto, Italo Sforzi, mancato l'anno scorso. Ma la giostra di Bastian, lei, era uscita di scena negli anni Sessanta, piuttosto malridotta. E mancavano fondi o interesse per i restauri.
Fino a che, a inizio degli anni duemila, non è la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti a ritrovarla e restaurarla, anche se a quel punto rimane il dubbio di dove collocarla: all'aperto no, perché non resisterebbe a lungo (e soprattutto chi la gestirebbe, anche solo nei periodi dei festeggiamenti fra Sagre e Palio?). Al chiuso, in tutta Asti non si trova uno spazio adatto (a posteriori si potrebbe pensare che l'Enofila sarebbe stata una bella idea, se non si fosse presa la decisone sconsiderata di abbandonarla e trasformare la Douja d'Or in una fiera itinerante per la Città). Ai dirigenti dell'ospedale allora viene l'illuminazione: mettiamola qui.
E, dal 2016, eccola qui. Ferma, ma curiosa e affascinante da scoprire. Qualche volta centro dei festeggiamenti del Natale aziendale, con sopra quella statuetta di legno di quello che, tutti ne sono certi, è l'antico Bastian.
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