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la nuova legge

Giorgia Meloni contro gli attivisti: per le strade occupate (come a Torino) si va in galera

Il testo sulla sicurezza voluto dal governo non lascia scampo a Ultima Generazione e ai Pro Palestina. Ma non solo

La stretta di Giorgia Meloni contro gli attivisti: per le strade occupate si va in galera

La stretta di Giorgia Meloni contro gli attivisti: per le strade occupate si va in galera

Agli automobilisti torinesi, che negli ultimi tempi si sono visti bloccare strade, autostrade e tangenziali, l'articolo che più interessa è certamente il 14. Che recita così: "Chiunque impedisce la libera circolazione su strada ordinaria o ferrata, ostruendo la stessa con il proprio corpo, è punito con la reclusione fino a un mese o la multa fino a 300 euro. La medesima sanzione si applica ai promotori ed agli organizzatori. La pena è della reclusione da sei mesi a due anni se il fatto è commesso da più persone riunite". Dunque, da ora in avanti chi bloccherà le strade, le autostrade e le ferrovie, andrà in galera.

L'Aula della Camera ha infatti dato il via libera (anche se il voto finale slitta alla prossima settimana) al provvedimento e agli emendamenti in materia di sicurezza voluti dal Governo Meloni. C'è l'ok al nuovo reato di "occupazione arbitraria di un immobile destinato a domicilio altrui", con carcere da due a sette anni come pena prevista. Ed è appunto stata approvata la norma cosiddetta "anti-Ghandi" o "anti-attivisti climatici": chi blocca una strada o una ferrovia rischia il carcere fino a un mese, se nel farlo si è in più persone riunite si rischia la reclusione da sei mesi a due anni. E c'è anche il semaforo verde all'articolo 15 del disegno di legge, che rende facoltativo e non più obbligatorio il rinvio della pena per le donne in gravidanza e le madri con figli sotto l'anno.

In tema di occupazioni stradali e autostradali, ai torinesi torneranno certamente in mente alcuni fatti. Come l'11 luglio 2023, quando un gruppo di manifestanti di Ultima Generazione si era seduto a terra in autostrada all'altezza di Abbadia di Stura, di prima mattina. Bloccando tutta la circolazione e facendo intervenire la polizia. Oppure, il 19 ottobre 2023, quando gli attivisti (sempre di Ultima Generazione) si erano letteralmente attaccati sull'asfalto incollandosi le mani per terra, bloccando la Torino-Milano. E poi appena due giorni dopo, il 21 ottobre 2023, con gli stessi attivisti ma questa volta non in tangenziale ma in città, col blocco di corso Inghilterra davanti alla sede di Città metropolitana. Quest'anno al G7 quando il 28 aprile, a Venaria, i manifestanti che protestavano contro il meeting su Ambiente, Energia e Clima erano scesi in tangenziale, mandando la circolazione in tilt. Bene, se lo rifaranno, per loro si apriranno le porte del carcere.

Eccola servita la stretta della Meloni sulle occupazioni, che colpisce in modo particolare gli attivisti climatici. La Camera dei deputati ha approvato senza modifiche l'articolo 14 del ddl Sicurezza che introduce il carcere per il blocco stradale o ferroviario, fino a due anni se il fatto è commesso da più persone riunite. Il provvedimento modifica il decreto legislativo 22 gennaio 1948, n. 66, che sanziona con una multa da mille a 4mila euro chi impedisce la libera circolazione su strada ordinaria, ostruendola con il proprio corpo. Con la modifica, l'importo della multa si riduce ma trasforma la fattispecie in reato penale ed estende anche alla strada ferrata la sua efficacia. 

Ma con il via libera all'articolo 11 del Ddl sicurezza, con il recepimento in Commissione di un emendamento della Lega, è stata introdotta un’aggravante comune, quella di "avere commesso il fatto all'interno o nelle immediate adiacenze delle stazioni ferroviarie e delle metropolitane o all'interno dei convogli adibiti al trasporto di passeggeri". Ricordate l'8 giugno scorso? I partecipanti a un corteo Pro Palestina erano entrati nella stazione di Porta Nuova occupando i binari, con i treni che avevano accumulato ritardi fino a 80 minuti. I partecipanti erano 500 ed erano partiti poco da Palazzo Nuovo, per una delle tante iniziative organizzate dal coordinamento "Torino per Gaza".

Giorgia Meloni contro gli attivisti climatici e i manifestanti Pro Palestina? Non solo. L'articolo 19 prevede un'aggravante per punire la violenza o la minaccia a un pubblico ufficiale se commessa per impedire la realizzazione di un'opera pubblica o di un'infrastruttura strategica. Impossibile non pensare, in questo caso, ai No Tav e agli episodi di violenza che in questi anni i contrari alla Torino-Lione hanno inscenato a Chiomonte o a San Didero.

Infine, le occupazioni delle case. L'Aula della Camera ha approvato senza modifiche l'articolo 10 del Ddl sicurezza che introduce nell'ordinamento un nuovo reato, il 634-bis, "l'occupazione arbitraria di un immobile destinato a domicilio altrui". La pena prevista è il carcere da due a sette anni.

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