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il fatto

Rivolta e incendi appiccati al Ferrante Aporti, 11 misure cautelari

L’accusa per i ragazzi che, la notte tra il 1° e il 2 agosto, alimentarono la sommossa è di devastazione e saccheggio

Il Ferrante Aporti devastato dopo la sommossa dell'1 agosto

Il Ferrante Aporti devastato dopo la sommossa dell'1 agosto

Sono undici le misure cautelari in carcere eseguite per i giovani detenuti che sono stati coinvolti nella rivolta nell'istituto minorile Ferrante Aporti di Torino, avvenuta lo scorso agosto. A quanto si apprende si tratta dei presunti organizzatori e principali autori delle violenze avvenute all''interno della struttura carceraria, che era stata seriamente danneggiata.

L'accusa, formulata dal sostituto procuratore del Tribunale dei minori, Davide Fratta, è devastazione e saccheggio. Ad alcuni dei giovani è stata contestata anche violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Le misure cautelari, emesse dalla gip Roberta Vicini, sono state eseguite in vari carceri minorili d'Italia (tra cui Bologna, Airola, Catania e Catanzaro) dove i presunti rivoltosi erano stati trasferiti dopo i fatti. Le violenze all'interno del Ferrante Aporti scoppiarono la sera tra l'1° e il 2 agosto. I giovani diedero vita ai disordini, appiccando incendi e distruggendo celle e aule. Alcune foto di quanto stava accadendo nel minorile erano state pubblicate su TikTok, grazie all'uso illegale da parte dei detenuti degli smartphone. Diciotto giovani erano finiti sotto inchiesta per la rivolta, che solo grazie all'intervento della polizia penitenziaria che aveva richiamato in servizio anche gli agenti liberi, non si era trasformata in un'evasione di massa.

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