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Il caso
19 Settembre 2024 - 08:20
«O ci stai o ti licenzio», diceva quel ristoratore alla cameriera 18enne. Almeno secondo quello che lei ha raccontato nelle sue denunce: il pubblico ministero Antonella Barbera le crede e per questo ha chiesto che l’imputato 58enne venga condannato a sei anni e sei mesi di carcere per violenza sessuale.
La sentenza è prevista per l'8 ottobre ma i fatti risalgono al periodo tra il settembre 2019 e il gennaio 2020, quando la 18enne andava a lavorare in quel locale di Barriera di Milano in cambio di «30 euro in nero», fondamentali per incassare qualcosa e pagarsi gli studi universitari. Per questo la ragazza avrebbe assecondato i desideri morbosi del titolare, che avrebbe minacciato di licenziarla se si fosse rifiutata o se lo avesse denunciato. «Dovresti ringraziarmi che ti sto insegnando un mestiere», le ripeteva quando lei cercava di tirarsi indietro. Ha resistito per mesi, salvo poi rivolgersi all’avvocato Alice Novarese e denunciare tutto alla polizia. Che, coordinata dalla pm Barbera, ha trovato riscontri sufficienti per portare il ristoratore a processo: secondo quanto ricostruito, gli abusi sarebbero avvenuti nelle cucine del ristorante ma anche a casa dell’uomo, dove la giovane sarebbe stata attirata con l’inganno. La prima volta le chiese un «bacio» e lei si rifiutò. Lui l’afferrò per il maglione e la baciò con la forza. Un’altra volta la costrinse a spogliarsi, minacciandola di imporle un giorno di riposo e quindi di non pagarla. Una sera, «approfittando dell’assenza di altri dipendenti e della propria forza fisica», l’avrebbe molestata pesantemente, indugiando con le mani su diverse parti del corpo. Altre volte avrebbe usato frasi a sfondo sessuale, anche davanti ad altri dipendenti.
Gli avvocati dell’imputato, Alberto Metallo ed Eleonora Minò, negano le accuse e in udienza hanno elencato una lunga serie di prove a carico del loro cliente. Compresa la documentazione medica che attesta come il 58enne abbia delle gravi patologie che lo rendano impotente da almeno dieci anni.
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