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Il fatto
28 Agosto 2024 - 05:50
L’ha attirata nel “palazzo degli orrori” e l’ha tenuta lì dentro, fra porte e finestre murate, per chissà quanto tempo. Infine l’ha stuprata: è l’incubo vissuto da una ragazza torinese, che la sera del 21 agosto è riuscita a scappare e a chiedere aiuto.
I medici dell’ospedale Sant’Anna, dov’è stata trasportata la giovane donna, hanno confermato la violenza. E i carabinieri del Nucleo Radiomobile sono riusciti a risalire al presunto stupratore: Mamadou Coulibaly, 32enne del Mali, è stato arrestato con le accuse di violenza sessuale, sequestro di persona, spaccio e ricettazione.
La droga trovata dalla polizia in un recente blitz nello stabile di corso Vigevano 41
«Per noi è il Bronx»
Sulla vicenda sono ancora in corso le indagini degli investigatori dell’Arma ma i contorni del fatto sembrano già ben chiari. A partire dal luogo dov’è avvenuto, almeno stando ai racconti della vittima: il maledetto stabile di corso Vigevano 41, quello che per anni è stato chiamato “palazzo dello spaccio”. «Noi lo chiamiamo il Bronx» aveva raccontato due anni fa, nel corso di un processo, un ufficiale giudiziario che si era occupato di una lunga serie di sfratti dentro quell’immobile a pochi passi dalla rotonda di piazza Baldissera. Una zona, a cavallo fra i quartieri di Aurora e Barriera di Milano, al centro delle cronache nelle ultime settimane: il tentato omicidio sul bus 72 del 14 agosto è avvenuto ad appena un chilometro di distanza mentre le coltellate di venerdì sera, sfociate nell’omicidio di Hamza Moutik, sono state sferrate in corso Giulio Cesare 25, poco più distante.
D’altronde sono in tanti a dire che questa fetta di Torino è «fuori controllo». E la colpa è anche di quell’edificio di due piani di corso Vigevano 41, ribattezzato il “palazzo degli orrori” di Torino. Uno dei tanti di proprietà del Ras delle soffitte Giorgio Molino: quando ci siamo entrati, un mese fa, si presentava con porte e finestre murate o sparite. Nessuna luce, niente acqua, solo masserizie e i segni dell’incendio avvenuto la sera del 28 gennaio. Dentro gli appartamenti, a quanto risulta, vivrebbero circa 50 persone in condizioni di estremo degrado. Tra loro, a quanto pare, ci sarebbero lavoratori regolari ma anche moltissimi spacciatori.
Come si presentava il "palazzo degli orrori" quando ci siamo entrati un mese fa
Aveva 16 cellulari
È accusato di essere un pusher anche il 32enne Coulibaly, che risulta già conosciuto dalle forze dell’ordine e senza fissa dimora in Italia. La sua “base”, a quanto pare, era proprio il palazzo di corso Vigevano 41: è qui che ha attirato la sua vittima, una 25enne con problemi di tossicodipendenza.
«Vuoi il crack? Vieni su da me e te lo do» avrebbe detto l’africano alla giovane torinese. Che ha seguito lo spacciatore dentro il “palazzo degli orrori” nella speranza di ottenere la dose. Invece si è ritrovata in balia del suo aguzzino, che l’ha tenuta dentro uno degli appartamenti di fortuna e l’ha violentata. Uno stupro confermato dai medici dell’ospedale Sant’Anna, dove la ragazza è stata trasportata dopo la chiamata al 112. Intanto i carabinieri sono entrati in corso Vigevano e hanno trovato Coulibaly insieme a 5 grammi di hashish, 3 di hashish, 16 cellulari, due tablet e altri oggetti probabilmente rubati.
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