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TORINO (NON) CAMBIA

Metro 2, si parte in ritardo: i cantieri slittano al 2026. E manca mezzo miliardo...

Il viaggio inaugurale è previsto tra 2032 e 2033. Rinviata la previsione sull’apertura dei primi cantieri nel 2025, il collegamento con il Politecnico sarà solo «opzionale»

Metro 2, si parte in ritardo, i cantieri slittano al 2026. E manca mezzo miliardo...

La «prima picconata» nel cantiere di Stazione Rebaudengo? Metà del 2026. Questo il primo cambiamento del “cronoprogramma” per la progettazione e la realizzazione della seconda linea di metropolitana a cui manca oltre mezzo miliardo di euro. Per la precisione, 550 milioni con cui completare, almeno sulla carta, il collegamento con il Politecnico passando per Porta Nuova. Meno dei 662 milioni di euro di ammanco calcolati da Infra.To all’inizio dell’estate, ma abbastanza da rendere soltanto più «opzionale» il bando per l’ultimo tratto tra lo scalo cittadino e l’ateneo con le sue “start up” a Borgo San Paolo. Sul piatto, per ora, ci sono soltanto 1,8 miliardi. E dire che con appena 2,5 in più si arriverebbe in «piazza Mirafiori» alle porte di Orbassano.

Ne serviranno, se tutto andrà bene, più di due per garantire anche l’acquisto dei treni, il sistema di gestione dei convogli e gli interventi urbanistici a completamento dell’opera che ha già visto restringersi di una fermata il tragitto in Barriera Milano. Insomma, la seconda linea di metropolitana – a una ventina di anni tondi dal sogno olimpico che inaugurò la prima – resta un “rebus” che andrà risolto entro il prossimo anno, quando dovrebbero partire le prime gare a fronte di uno stanziamento garantito dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che non sembra aumentare di un centesimo rispetto agli 1,828 miliardi già in contabilità mentre il costo complessivo dell’infrastruttura saliva a 2,49 miliardi a causa di un “caro materiali” che ha comportato un aumento della spesa del 36%. Denari che, però, non sembrano ancora affacciarsi all’orizzonte. «Tutti i sindaci mi chiedono soldi» aveva sbuffato il ministro Salvini a margine dell’inaugurazione del Salone dell’Auto incalzato anche da una mozione con cui la Sala Rossa chiedeva un preciso impegno del vicepremier e titolare dei Trasporti a Palazzo Chigi.

Nel frattempo, però, oltre 170 imprese da tutto il Piemonte insieme a grandi “player” internazionali, hanno partecipato all’evento “Opportunità per l’economia del territorio” dedicato al progetto della seconda linea della metropolitana al Centro Congressi dell’Unione Industriali Torino insieme con Confindustria Piemonte, Ance Torino e Infra.To, con l’obiettivo di illustrare le ricadute economiche della realizzazione delle opere, nonché della conversione delle aree urbane interessate dal tracciato. «La seconda linea della metropolitana è un progetto importante per la nostra città e rappresenta un’opportunità per le imprese piccole, medie e grandi del nostro territorio, che sono spesso leader di filiere per design, tecnologia e qualità», ha affermato Marco Gay, presidente dell’Unione Industriali Torino, aprendo i lavori. «Abbiamo voluto questo evento affinché questo progetto faccia sentire tutti, aziende e cittadini, parte di un passaggio decisivo per lo sviluppo della città».

Secondo Antonio Mattio, presidente di Ance Torino, «oggi più che mai è fondamentale unire le forze del mondo industriale per far fronte alle difficoltà economiche e politiche internazionali. Parlare di una seconda linea della metropolitana, dopo quasi vent’anni dalla prima linea è quantomai strategico per Torino e l’area metropolitana». Sarà «un punto di svolta» anche secondo l’assessore all’Urbanistica della Città di Torino, Paolo Mazzoleni, soprattutto nelle politiche di transizione ecologica, «potenziando il trasporto pubblico e riqualificando la zona nord della città».

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