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Il caso
03 Ottobre 2024 - 08:20
In casa aveva di tutto: confezioni e confezioni di medicinali, siringhe, disinfettanti, forbici e bisturi. E pure le cartelle come i sanitari "veri". Peccato che quella torinese di 57 anni non fosse l'infermiera che dicesse di essere: eppure si faceva pagare fino a 800 euro a prestazione per svolgere visite a domicilio e somministrare farmaci. Fino a quando la figlia di una 90enne si è accorta che qualcosa non andava e si è rivolta ai carabinieri.
Da lì è partita un'indagine che ha portato alla denuncia della donna per esercizio abusivo della professione medica e somministrazione di medicinali in modo pericoloso. I militari della Stazione Torino Pozzo Strada, insieme ai colleghi del Nucleo Antisofisticazioni Sanità (Nas) di Torino, hanno ricostruito i rapporti fra la finta infermiera e l'anziana: dai primi giorni di agosto ha iniziato a presentarsi a casa della "paziente", a visitarla a pagamento e a darle medicine senza alcune prescrizione medica, anche tramite terapia endovenosa.
A far saltare il banco è stata la figlia della 90enne che, preoccupata per l’improvviso declino dello stato di salute della mamma, ha deciso di interpellare altri medici. Poi sono scattate denunce e perquisizioni, autorizzate in questi giorni dalla Procura: quando sono entrati in casa della sedicente infermiera, i carabinieri hanno trovato oltre cento farmaci e parecchi attrezzi medici. Una vera e propria farmacia abusiva, che ora è finita sotto sequestro.

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