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Il processo

La beffa delle cosche: gestivano il bar del tribunale, sette condanne

Dopo gli arresti dello scorso anno, ora è arrivata la sentenza

La beffa delle cosche: gestivano il bar del tribunale, sette condanne

Bische clandestine, estorsioni, usura, arrivando a mettere le mani anche sul bar del tribunale. Praticamente una beffa: servivano caffè e brioches ai magistrati che avrebbero dovuto indagare su di loro e arrestarli. Fino a quando il "banco" è saltato e, con un'operazione del luglio 2023 della Direzione distrettuale antimafia, erano scattati gli arresti per una serie di personaggi legati alla 'ndrangheta che si erano infiltrati anche in Liberamensa, la cooperativa sociale responsabile della vecchia gestione del bar interno del Palazzo di giustizia. E pochi minuti fa sono arrivate sette condanne e un'assoluzione nel processo con rito abbreviato.

Le condanne inflitte oggi variano dagli otto anni ai dieci mesi: le pene più alte sono per Rocco Pronestì (8 anni, 5 mesi e 10 giorni), per Rocco Cambrea (7 anni), Crescenzo D`Alterio (6 anni, 2 mesi e 20 giorni) e Raffaele Macchia (5 anni, 10 mesi e 20 giorni). I pubblici ministeri Paolo Toso e Francesco Pelosi erano arrivati a chiedere condanne fino a 12 anni.

Pronestì, 73 anni, è considerato dagli inquirenti uno storico appartenente alla criminalità organizzata in Piemonte e da anni legato ai maggiori esponenti della 'ndrangheta locale, come Mario Ursini, Placido Barresi e Domenico Belfiore. 

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