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Il caso

L'odissea di Michele Padovano: 17 anni per avere giustizia

L'ex campione della Juventus accusato di droga, è stato poi scagionato. In uscita un docu-film sulla sua storia

Il bomber

Michele Padovano

Diciassette anni. Tanto è durato il procedimento giudiziario che ha visto ingiustamente coinvolto Michele Padovano. L'ex attaccante juventino, che con la Vecchia Signora vinse anche la Coppa dei Campioni nel 1996, al termine dell'attività agonistica, nel 2006, era stato arrestato nell'ambito di un'inchiesta della procura di Torino su di un traffico di hashish. La pesante accusa era quella di avere un ruolo nell'organizzazione a delinquere che gestiva lo spaccio. Nel 2011 la procura aveva chiesto per lui una condanna a 24 anni di carcere, mentre i giudici lo avevano condannato successivamente a otto anni e otto mesi. Nei successivi gradi di giudizio la pena era stata ridotta a sei anni e otto mesi. Padovano continuò a dirsi innocente, ma soltanto nel 2023, a 17 anni di distanza, la Corte d'appello di Torino, in un processo bis ordinato dalla Corte di Cassazione, lo ha assolto in via definitiva da ogni accusa.

Sky Sport ha dedicato un documentario alla vicenda di Michele Padovano, il bomber cresciuto nella periferia torinese, salito sul tetto d'Europa con la Juventus che ha poi dovuto affrontare insieme alla sua famiglia la sofferenza per l'ingiusta accusa di finanziare un traffico internazionale di stupefacenti. Lui respinse le accuse dicendo di aver prestato 40 mila euro a un amico d'infanzia che gli aveva detto che gli servivano per un debito di gioco, ma dovette scontare 3 mesi in prigione e 8 ai domiciliari, in attesa di giudizio. Nel docufilm Innocente - 17 anni senza libertà, due puntate in onda su Sky Sport Uno venerdì 3 e venerdì 10 gennaio alle 22.15, Michele Padovano racconterà in prima persona quell'incubo giudiziario fino all'assoluzione: "Sedici anni fa un clic ha spento la luce nella mia vita. Oggi il buio se n’è andato via, sono rimasto quasi accecato, mi si è di nuovo scaldato il cuore e sono scoppiato a piangere. Ringrazio la giustizia, i miei avvocati, mia moglie, mio figlio e quanti mi hanno da sempre creduto", aveva detto Padovano quando aveva appreso la sentenza di assoluzione.

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