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Trasporti
22 Gennaio 2025 - 13:38
I ritardi, i treni cancellati, le attese nelle stazioni italiane sono diventate endemiche. Sembra d’essere tornati indietro di vent’anni e forse più. Quando neppure i rapidi (per non parlare degli espressi e degli accelerato) arrivavano in orario, quando le carrozze di seconda classe erano stracolme di viaggiatori stipati anche nei corridoi e nelle “ritirate”. Quando le sale d’attesa delle stazioni si trasformavano in dormitori, dove i viaggiatori si confondevano con i senzatetto. Allora c’era chi sosteneva che in un ventennio “molto precedente” i treni arrivavano in orario ed era tutta un’altra cosa. In realtà va detto che la responsabilità dei governanti riguardo la puntualità dei treni è pressoché nulla. Infatti, dopo l’adozione dell’Alta Velocità e il rifacimento delle linee, negli ultimi 10/15 anni non si sono quasi mai verificati disagi.
IL MINISTRO MATTEO SALVINI
Come, del resto, in quel “ventennio” lontano, le rotaie su cui correvano i treni, erano state inaugurate da poco e l’Italia poteva contare su un sistema ferroviario all’avanguardia, almeno per quei tempi. Poi si sa, le cose invecchiano ed emergono i problemi. Oggi, in lungo e in largo per l’Italia, vi sono una serie di cantieri aperti per modernizzare il sistema e tutto ciò crea inevitabili ricadute negative, indipendentemente da chi sia il ministro dei Trasporti o l’amministratore delegato delle ferrovie. C’è anche chi ha parlato di sabotaggi. Ma è un’ipotesi che fa acqua da tutte le parti. Negli ultimi trent’anni, attentati contro treni, rotaie, passaggi a livello e stazioni, ce ne sono stati, ma non hanno mai provocato disagi prolungati nel tempo, così come è accaduto in questi mesi. L’auspicio è quello che i lavori nei cantieri terminino rapidamente e consentano all’Italia di avere quanto prima una rete ferroviaria all’altezza di quella dei più moderni Paesi europei.
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