Cerca

Il provvedimento

A Torino arrivano le "zone rosse": così Comune e Prefettura vogliono aumentare la sicurezza

Ecco dove e quando le forze dell'ordine potranno allontanare i pregiudicati

A Torino arrivano le "zone rosse": così Comune e Prefettura vogliono aumentare la sicurezza

Da lunedì Torino avrà le sue "zone a vigilanza rafforzata" contro spaccio e illegalità. O, detto più semplicemente, "zone rosse": le forze dell'ordine potranno allontanare per 48 ore chi ha precedenti penali.

Presenta il prefetto Donato Giovanni Cafagna al termine del Comitato provinciale per la sicurezza pubblica, che ha deciso di avviare questa sperimentazione dal 27 gennaio al 30 aprile (in accordo con Comune, Questura e vertici della forze dell'ordine): «Nell'ultimo anno abbiamo svolto una grande attività di prevenzione e controllo del territorio, con controlli ad alto impatto e l'ausilio dell'esercito. Ma, nonostante questi risultati significativi, c'è bisogno di uno sforzo ulteriore. Alla luce delle tante segnalazioni dei cittadini e della direttiva di dicembre del ministero dell'Interno, abbiamo deciso di disporre delle misure di allontanamento da alcune aree per persone con comportamenti aggressivi e precedenti per reati come spaccio, furti, rapine, violenza e occupazione di spazi pubblici».

In pratica, chi ha un passato criminale e viene controllato da polizia o carabinieri, può essere mandato via da quel quartiere per 48 ore. La discriminante è l'atteggiamento, che saranno le stesse forze dell'ordine a valutare: «Se, al ritorno, riprenderanno a compiere gli stessi comportamenti minacciosi, è prevista la denuncia per il reato di "inosservanza dei provvedimenti dell'autorità"» prosegue il prefetto, che ha firmato il provvedimento in questi minuti.

Le aree previste, in questa prima fase sperimentale, sono Porta Nuova San Salvario (corso Vittorio corso Marconi via Madama via Nizza), il quartiere di Aurora (lungo Dora Agrigento, ponte Carpanini, corso Vercelli fino a corso Giulio Cesare, ponte Mosca, via Carmagnola e giardini madre Teresa), Barriera di Milano (con Giulio Cesare, corso Palermo, largo Palermo e largo Giulio Cesare) e parte della zona della movida in centro (via Matteo Pescatore, lungo Po Cadorna, corso San Maurizio e piazza Vittorio Veneto). Dopo il 30 aprile, si valuteranno i risultati e si deciderà se modificare il provvedimento o allargare

Aggiunge il sindaco Stefano Lo Russo: «Questo è un provvedimento concordato con l'amministrazione nell'ottica di coordinamento delle istituzioni in risposta ai bisogni di sicurezza e legalità della nostra città. La polizia municipale collaborerà intensificando i controlli amministrativi in quelle aree». Il primo cittadino, dal canto suo, sottolinea anche le altre iniziative che il Comune sta portando avanti proprio nelle stesse zone:«Penso ai 27 milioni per Barriera di Milano e Aurora, con progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana che aiuteranno questi quartieri. Poi ci sono le iniziative su piazza Bengasi e i cantieri della metro 2, che speriamo di far partire nel 2026: anche così si potrà girare liberamente nei nostri quartieri senza avere paura. Torino è stata città laboratorio per molte cose e vuole esserlo anche per la gestione integrata della sicurezza».

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.