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Il processo
29 Gennaio 2025 - 15:00
Quando si è difeso, con una memoria scritta, ha cercato giustificazioni fantasiose: «Anche Trump e Richard Gere stanno con donne più giovani». E ancora: «Chiedere il permesso? Toglierebbe la poesia del momento». Tutte parole che quell'ambulante 57enne ha usato per giustificare i palpeggiamenti alla ragazza che lo aiutava nel suo banco di frutta e verdura, che all'epoca dei fatti aveva appena compiuto 18 anni. E stamattina, per quei fatti, l'uomo è stato condannato a 1 anno e 9 mesi di carcere per violenza sessuale. La giudice Immacolata Iadeluca ha concesso la sospensione condizionale della pena subordinata al fatto che l'uomo segua un percorso di recupero. Inoltre dovrà risarcire la ragazza, costituita parte civile con l'avvocato Cristina Carena, con una provvisionale di 10mila euro.
I fatti: i due protagonisti di questa vicenda si conoscevano perché lui è il papà di un'amica di lei, che ha un deficit intellettivo medio per cui «a 20 anni si comporta come una ragazzina di 13» riferisce in aula la psicologa che l'ha seguita negli ultimi mesi.
L'uomo, oggi 59enne, non si sarebbe preoccupato della situazione della giovane, che chiameremo Teresa (nome di fantasia, visto che i nomi di entrambi i protagonisti vengono omessi per tutelare la vittima). Tanto da chiederle di dargli una mano ad allestire il suo banco nei mercati del Torinese: «Avevo preso una cantonata per lei, mi ero innamorato e per questo non mi sono accorto che stavo facendo qualcosa che non dovevo». Questo "qualcosa" risale al 2 aprile 2023, quando i due erano in auto verso la piazza del mercato: l'ambulante si è fermato vicino a un cimitero e ha allungato le mani sotto la felpa di Teresa. Le ha palpato il seno, poi l'ha toccata fra le gambe e l'ha baciata. La ragazza lo ha poi respinto e quel giorno ha ricevuto una paga più alta, 40 euro invece di 30.
Lei non ha detto nulla per un lungo periodo, affidando il suo disgusto solo al suo diario. Fino a quando si è confidata con l'istruttrice della scuola guida, che le ha consigliato di rivolgersi a un avvocato e ai carabinieri: «Intanto lui continuava ad assillarla e a mandare messaggi dal cellulare della figlia, dicendo che si sentiva trascurato - ha ricostruito oggi in aula il pubblico ministero Delia Boschetto - Poi, per giustificarsi, ha raccontato che era in un brutto momento perché si stava separando dalla moglie. In realtà abbiamo scoperto che stanno ancora insieme». Per questo la pm aveva chiesto una condanna a 2 anni mentre la difesa sperava nell'assoluzione: «Il mio assistito ha ammesso le sue colpe ma è difficile intravedere il requisito della violenza sessuale» sottolinea l'avvocato Flavio Manavella, che poi ha citato il film American Beauty per insistere sulla differenza d'età fra i due protagonisti. «È vero che lui ha baciato e allungato le mani ma si è fermato appena lei lo ha allontanato». Ma, alla fine, è arrivata la condanna.
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