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La sentenza

Il sesso a 3 diventa una vendetta per la guerra in Ucraina. E arriva la condanna

Una 32enne ucraina era accusata di rapina e lesioni personali a una escort russa

Il rapporto a 3 diventa una vendetta per la guerra in Ucraina. E arriva la condanna

Tutto era cominciato con una cena di pesce, a Moncalieri. Poi la serata doveva continuare con un rapporto sessuale a tre in una villa di Trofarello. Ma è finita a botte, con una escort russa picchiata e rapinata da una donna ucraina: «Diceva che voleva vendicarsi della guerra a Kiev» ha poi raccontato la vittima ai carabinieri, che hanno arrestato la 32enne sotto accusa. E pochi minuti fa quella donna ucraina, assistita dall'avvocato Gianluca Visca, è stata condannata a 3 anni e 5 mesi di carcere per i reati di rapina e lesioni personali.

I fatti risalgono a poco più di due anni fa: é il 25 febbraio 2023 quando l'ucraina e il suo marito italiano decidono di "ingaggiare" la 28enne russa conosciuta in un night. Prima vanno a cena tutti insieme a Moncalieri, poi la invitano a "proseguire la serata" a casa: «Mi hanno detto che volevano fare un rapporto a tre - é la versione della escort - Però volevano che facessi la schiava e umiliarmi per vendicarsi della guerra fra Russia e Ucraina».

Agli atti dell'inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Gianfranco Colace, c'è la richiesta di un rapporto orale. Rifiutato dalla giovane russa. Che a quel punto si sarebbe presa schiaffi e strattoni dall'altra donna, che l'ha anche tenuta bloccata a terra per aprirle la borsetta e riprenderle i soldi che le aveva appena consegnato per la prestazione sessuale: in totale le ha portato via 440 euro prima che la 28enne riuscisse a liberarsi, scappare e andare in ospedale.

I medici del Santa Croce di Moncalieri le hanno riscontrato contusioni multiple e una prognosi di cinque giorni. Qui sono sono arrivati i carabinieri, cui la ragazza ha raccontato le torture subite e ha spiegato nel dettaglio nomi e indirizzi. Da lì è partita l'indagine che ha portato prima all'arresto e poi al processo della 32enne ucraina, che si è sempre professata innocente ma ora è stata condannata. I giudici le hanno inflitto anche una multa di 900 euro.

“Non ci aspettavamo una condanna, soprattutto perché ci sono diverse anomalie in questa rapina - commenta l’avvocato Visca, difensore della signora ucraina - Aspettiamo le motivazioni fra 90 giorni ma vogliamo fare sicuramente appello per chiarire tutto: per esempio, abbiamo dimostrato in giudizio che è stata la mia cliente a chiamare il taxi per la parte offesa. E poi lei lo ha lasciato fuori 40 minuti ad aspettarla”.

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