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Conflitti globali

Accordo tra Stati Uniti e Ucraina sui minerali strategici: firma vicina, ma spuntano ostacoli dell’ultima ora

Nel frattempo, Kiev sotto attacco: oltre 100 droni russi nella notte

Accordo tra Stati Uniti e Ucraina sui minerali strategici: firma vicina, ma spuntano ostacoli dell’ultima ora

Potrebbe essere questione di ore la firma dell’atteso accordo tra Stati Uniti e Ucraina sulla cooperazione per l’estrazione e la fornitura di minerali strategici. Le delegazioni dei due paesi stanno lavorando agli ultimi dettagli tecnici del documento, come confermato dal primo ministro ucraino Denys Shmyhal. “Spero che l’accordo venga firmato entro le prossime 24 ore”, ha dichiarato, citato dall’agenzia Unian.

Tuttavia, secondo quanto riportato dal Financial Times, sarebbero emersi alcuni problemi proprio nelle fasi finali del negoziato. Fonti vicine alle trattative parlano di ostacoli legati in particolare all’assenza di garanzie di sicurezza formali nel testo dell’accordo. La BBC, che ha visionato una bozza del documento, conferma che esso contiene soltanto una generica affermazione di supporto degli Stati Uniti alla sicurezza dell’Ucraina, senza impegni vincolanti.

Nel frattempo, la situazione militare sul campo resta complicata. “Kharkiv, Dnipro, Dobropillya e altre città sono state bersaglio di oltre 100 droni d’attacco russi nella notte”, ha scritto il presidente Volodymyr Zelensky sui social, denunciando che dall’inizio della settimana i droni lanciati sono stati 375, di cui oltre 190 di tipo Shahed. Zelensky ha rinnovato l’appello a Stati Uniti ed Europa affinché esercitino maggiore pressione su Mosca per fermare gli attacchi.

L’escalation della violenza è accompagnata da notizie tragiche sul fronte dei diritti umani. Le autorità ucraine hanno reso noto che il corpo della giornalista Viktoriia Roshchyna, morta durante la prigionia in Russia nel 2024, presenta numerosi segni di tortura e la mancanza di alcuni organi interni. L’indagine, raccontata da Ukrainska Pravda, conferma le gravi violazioni dei diritti subite dalla freelance, nota per i suoi reportage indipendenti dal fronte.

A complicare ulteriormente il quadro si aggiunge un altro elemento: secondo le autorità militari sudcoreane, circa 600 soldati nordcoreani sarebbero morti combattendo a fianco delle forze russe. A riportarlo è il deputato Lee Seong-kweun, membro della commissione parlamentare per l’intelligence di Seul. Dall’altra parte, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che vi sono cittadini francesi coinvolti nel conflitto al fianco dei russi, motivati – secondo lui – dalla condivisione di “principi e valori” con Mosca.

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