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Lo scandalo
01 Maggio 2025 - 19:29
La bella badessa cacciata
Ha due occhi azzurri e penetranti e un sorriso contagioso. Ha 41 anni, ma sembra più giovane. Arriva da Macapà, in Brasile, dove i genitori posseggono un importante quotidiano. E' lei la badessa del monastero cistercense dei Santi Gervasio e Protasio di San Giacomo di Veglia. Aline Pereira Ghammachi è cresciuta in una famiglia alto borghese, aveva molti mici, usciva tutte le sere, “Tornavo a casa solo per dormire!”, racconta. Si è laureata in economia e commercio. Poi ha deciso che sarebbe diventata una monaca di clausura. Suor Aline è al centro di una vicenda che in questi giorni riempie le cronache e di lei si parla tanto quanto i cardinali che stanno per entrare in conclave. La bella badessa è stata commissariata dal Vaticano perché contro di lei ci sono le accuse di almeno quattro consorelle che parlano di abusi e viiolenze, ma anche di altro tenuto rigorosamente riservato, tanto che nel Trevigiano qualcuno già l'addita come la nuova Monaca di Monza. Alcune suore sono addirittura fuggite e faranno rientro solo quando arriverà il commissario della Santa Sede e se la Badessa Aline sarà cacciata definitivamente. Intanto lei, in questi giorni si è allontanata dal covento di clausura e contrattacca: "La vicenda dura ormai da due anni - racconta -. È iniziato tutto con una lettera, che quattro delle suore che vivevano nel convento hanno inviato a Papa Francesco, dove venivo accusata di maltrattare le sorelle e altre calunnie prive di fondamento. La lettera è poi stata inviata al Dicastero che ha provveduto al commissariamento. Tengo a precisare che tutte le accuse rivoltemi nella lettera sono state smentite dalle altre suore presenti in convento. Ma l’errore della commissione preposta ad asseverare la verità è stato forse quello di non verificare l’oggettività delle accuse stesse, provvedendo alla mia destituzione il lunedì di Pasquetta e provocando un vero e proprio terremoto all’interno dell’Istituto da me guidato".
Intanto suor Aline sottolinea il lavoro svolto sotto la sua direzione: "L’orto gestito dalle persone con disabilità, il miele, le creme lenitive, la serra con l’aloe, il vigneto: questo per quello che riguarda il lavoro dentro al monastero. Ascoltavamo ogni giorno persone sole, donne in difficoltà, cercavamo nel nostro piccolo di aiutare la comunità di cui facevamo parte. Si è interrotto un equilibrio che era volto a fare del bene, in armonia. Mi piange il cuore al solo pensiero che tutto questo possa essere interrotto per delle calunnie infondate". Ma ora la badessa guarda al futuro: "La speranza non deve mai venire meno. Ce lo ha detto molte volte anche papa Francesco. Quello che desidero assieme alle consorelle è che venga fatta piena luce sulla vicenda e che la verità prevalga sulla menzogna. Sono stata attaccata ingiustamente e voglio che tutta la verità venga fuori. Ho dedicato tutta la mia vita al mio percorso religioso ed ora lo vedo distrutto senza che ci siano delle prove contro di me. Mi chiedo come si possa commissariare un convento senza nessuna prova concreta. Se le prove ci fossero, vorrei che venissero prodotte".
LA BADESSA CON PAPA FRANCESCO
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