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Cronaca

Facebook, la truffa delle e-bike “gratuite” colpisce mezzo milione di utenti

Promesse di biciclette in regalo per piccoli difetti, ma dietro c’è una rete di phishing ben congegnata

Facebook, la truffa delle e-bike “gratuite” colpisce mezzo milione di utenti

Una nuova truffa digitale ha preso piede sui social network. Tutto parte da un’inserzione virale visualizzata da oltre 500.000 persone che annuncia la disponibilità di 250 biciclette elettriche “regalate” per via di lievi difetti di fabbricazione. Per ottenere una e-bike si legge nel post tradotto automaticamente dallo spagnolo basta cliccare “grazie” e condividere l’annuncio per aiutare la pagina a guadagnare visibilità.

La credibilità dell’offerta è rafforzata da una ricca galleria di immagini, alcune prelevate dal web, altre probabilmente generate con l’intelligenza artificiale. Ma è proprio dopo il clic che scatta il meccanismo fraudolento. Dopo aver interagito con il post, l’utente viene contattato dai presunti organizzatori dell’iniziativa che lo invitano a condividere l’inserzione in almeno dieci gruppi Facebook. L’obiettivo? Estendere la visibilità della truffa e attirare nuove vittime. Solo dopo aver completato questo “compito” si riceve un messaggio: si è tra i fortunati vincitori. Ma l’ultimo passaggio è il più insidioso. Per “ricevere” la bicicletta l’utente viene reindirizzato a un link esterno che conduce a una pagina fraudolenta: è lì che inserendo i propri dati personali si cade nella trappola. In assenza di un antivirus aggiornato il sito si apre regolarmente permettendo ai truffatori di sottrarre informazioni sensibili con conseguenze potenzialmente gravi.

Gli esperti raccomandano prudenza: nessuno regala biciclette elettriche a fronte di un semplice clic. Il consiglio oltre a dotarsi di strumenti efficaci per la cybersicurezza – antivirus, anti-spyware e firewall – è mantenere un approccio critico di fronte a offerte troppo vantaggiose. La regola d’oro rimane valida: se sembra troppo bello per essere vero, probabilmente non lo è. In rete la prudenza non è mai troppa.

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