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Economia

Puma apre il 2025 tra utili in calo e vendite sopra le attese

Il gruppo conferma le previsioni annuali nonostante la frenata dei margini. Intanto cambia la guida: Arthur Hoeld succede ad Arne Freundt

Puma apre il 2025 tra utili in calo e vendite sopra le attese

Puma apre il 2025 con risultati contrastanti. Il colosso tedesco dello sportswear ha chiuso il primo trimestre con vendite leggermente superiori alle aspettative degli analisti, ma con una redditività in forte calo. Il fatturato si è attestato a 2,076 miliardi di euro, in flessione dell’1,3% a cambi correnti ma in lieve crescita (+0,1%) a cambi costanti. Il dato ha comunque superato le stime di mercato che secondo Reuters prevedevano ricavi intorno ai 2,041 miliardi spingendo le azioni del gruppo a un rialzo del 5,48% alla Borsa di Francoforte.

A preoccupare gli investitori è però la redditività: il margine lordo è sceso di 60 punti base, al 47%, l’ebit rettificato è crollato del 52,4%, fermandosi a 76 milioni di euro e l’utile netto si è quasi azzerato, passando da 87,3 milioni a soli 0,5 milioni nel confronto annuo. Dal punto di vista geografico, la regione EMEA è cresciuta del 4,2% mentre le Americhe hanno registrato un calo del 4,6% zavorrate dalla frenata del Nord America solo parzialmente compensata dall’andamento positivo dell’America Latina. L’Asia-Pacifico è scesa del 5,7%, con la Cina ancora in difficoltà.

Sul fronte dei canali di vendita, il wholesale è diminuito del 4,9% a cambi correnti penalizzato proprio da Stati Uniti e Cina. In controtendenza il direct-to-consumer (DTC), cresciuto del 10,6%, con una forte spinta dell’e-commerce (+17,3%) e delle vendite nei negozi di proprietà (+8,9%). Tra le categorie di prodotto le calzature si confermano il comparto più solido (+0,4%), trainate da linee come Running, Basketball e Sportstyle. In flessione l’abbigliamento (-2,3%) e gli accessori (-5,4%) con il segmento Golf particolarmente debole.

Nonostante le difficoltà, il sentiment aziendale resta ottimista. “Stiamo avanzando con il nostro programma di efficienza di nuova generazione, in linea con l’obiettivo di ridurre circa 500 posizioni corporate entro la fine del secondo trimestre 2025”, ha dichiarato Markus Neubrand, CFO del gruppo. “In un contesto macroeconomico incerto, restiamo concentrati sui fattori sotto il nostro controllo”.

Le previsioni per l’intero anno sono state confermate: Puma punta a una crescita a cambi costanti tra l’1% e il 5%. Tuttavia, il gruppo ha precisato che l’outlook non tiene ancora conto dei dazi statunitensi recentemente annunciati, il cui impatto rimane incerto. La pubblicazione dei conti trimestrali coincide con un'importante svolta al vertice dell’azienda. Dopo 14 anni lascia il CEO Arne Freundt. La decisione, presa “di comune accordo” con il consiglio di amministrazione è stata motivata da “divergenze strategiche”. Al suo posto a partire dal 1° luglio subentrerà Arthur Hoeld, ex dirigente di Adidas, che assumerà il ruolo di CEO e presidente del consiglio di amministrazione.

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