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Politica internazionale
15 Maggio 2025 - 21:55
In un contesto regionale sempre più instabile, l’amministrazione Trump ha consegnato per la prima volta una proposta scritta per un nuovo accordo sul nucleare iraniano. La bozza, presentata durante il quarto round di colloqui a Muscat, segna un cambio di passo rispetto all’approccio interlocutorio tenuto finora da Washington.
Il documento, elaborato dal team negoziale statunitense guidato da Steve Witkoff, è stato trasmesso al ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, che lo ha portato alla Guida Suprema Ayatollah Ali Khamenei e al presidente Masoud Pezeshkian per la valutazione. La proposta prevede un compromesso su più fronti: pieno accesso dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica agli impianti iraniani, limitazione dell’arricchimento dell’uranio al 3,67%, smantellamento delle scorte di uranio altamente arricchito e rientro nel JCPOA. In cambio, l’Iran otterrebbe la revoca progressiva delle sanzioni economiche primarie e secondarie, compreso l’accesso ai mercati finanziari internazionali.
Il presidente Trump, intervenuto da Doha dopo un incontro con i vertici degli Stati del Golfo, ha definito i colloqui “estremamente seri” e ha confermato che Teheran ha “sostanzialmente accettato i termini chiave”. Tuttavia, ha avvertito che “la finestra diplomatica non è illimitata”, sottolineando la delicatezza del momento, caratterizzato da tensioni nel Golfo e instabilità energetica.
Dall’Iran, fonti ufficiali e dichiarazioni di Ali Shamkhani a NBC News indicano la disponibilità della Repubblica Islamica a tornare a un programma nucleare esclusivamente civile, con verifiche continue, purché la rimozione delle sanzioni sia “verificabile, irreversibile e non discriminatoria”.
La proposta americana è il risultato di un’intensa trattativa iniziata con un primo round informale a Muscat, seguito da ulteriori incontri e analisi diplomatiche. Prevede meccanismi multilivello di garanzia, clausole di “snapback” automatico e revisioni annuali.
L’Europa ha fissato una scadenza implicita: entro agosto, senza accordo, Francia, Germania e Regno Unito attiveranno il ripristino automatico delle sanzioni secondo l’articolo 36 del JCPOA. Le delegazioni europee incontreranno gli iraniani venerdì a Istanbul in un vertice considerato “decisivo”.
Trump ha inoltre ribadito la disponibilità a usare la forza “in modo mirato e proporzionato” in caso di fallimento negoziale, ma ha sottolineato che l’obiettivo è “prevenire un conflitto strategico su vasta scala”. Ha invitato i partner regionali, soprattutto Qatar e Arabia Saudita, a esercitare la propria influenza diplomatica per favorire un’intesa.
Intanto, il quinto round di negoziati resta senza data, mentre il tempo stringe e la pressione cresce su tutte le parti coinvolte.
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