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Il caso
23 Maggio 2025 - 07:20
«Ho scoperto che il mio fidanzato mi tradiva e sono andata con il primo che passava». Cioè un 22enne egiziano che ora rischia 6 anni e 8 mesi di carcere per aver stuprato quella ragazzina, che all’epoca dei fatti aveva soltanto 12 anni.
Si arricchisce di un nuovo retroscena il caso della giovanissima vittima di violenza sessuale nei bagni di Porta Nuova, per cui ieri si è tenuta la penultima udienza del processo con rito abbreviato.
Il pubblico ministero Barbara Badellino ha ricostruito i fatti, che risalgono al 26 luglio scorso: i due protagonisti di questa storia si incontrano e si appartano nei bagni della stazione torinese. Poco dopo, due passanti sentono dei gemiti e avvisano gli agenti della polizia ferroviaria, che intervengono e trovano i due ragazzi nel mezzo del rapporto. Chiedono loro l’età e, dopo aver sentito le risposte, fanno scattare le manette per il giovane egiziano: l’accusa è atti sessuali con una minorenne. Lui, però, si difende da subito e poi nei successivi interrogatori: «Sembrava più grande - ha spiegato con accanto il suo avvocato, Stefania Giordano - Abbiamo preso un gelato, poi è stata lei a dire di andare in bagno insieme». Lo dice anche lei, all’inizio. E ai medici del Regina Margherita confessa di aver voluto andare con lui come “ripicca” per il tradimento del fidanzatino. Poi cambia versione: l’egiziano l’avrebbe costretta a fumare marijuana e a consumare il rapporto «altrimenti ti faccio del male».
Per questo la pm Badellino gli ha poi contestato la violenza sessuale aggravata. Quindi, dopo sei mesi, ha chiuso le indagini e ieri ha chiesto di condannarlo a 6 anni e 8 mesi di carcere. Invece l’avvocato Giordano ha chiesto la riqualificazione del reato in atti sessuali su minore (com’era al principio) e la sospensione condizionale della pena, ricordando che il ragazzo ha versato un risarcimento di mille euro alla famiglia della ragazzina.
In attesa della sentenza, prevista per mercoledì prossimo, va avanti la seconda indagine nata da questo episodio. È emerso dagli atti delle inchieste, infatti, che la 12enne ha avuto «svariati rapporti sessuali», ricordati con «serenità» ed elencati distinguendo fra «congiunzioni estemporanee, rapporti più stabili e frequentazioni non sviluppate in contatti sessuali». Tutto per «farsi accettare e apprezzare nella compagnia mostrandosi così precoce e disponibile». E infatti la pm ha rintracciato altri quattro ragazzi, due maggiorenni e due minorenni. Sono tutti accusati di violenza sessuale e, fra di loro, ci sarebbe anche uno studente universitario italiano.
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